MILANO – “L’autrice del post in poche righe è riuscita a ferirmi profondamente tre volte. Una prima volta in qualità di Questore della Provincia di Novara che quotidianamente opera affianco dell’Arma dei Carabinieri. A cui mi lega un senso di profonda comunanza e rispetto. Secondariamente in qualità di donna, in quanto speravo che l’animo e la sensibilità femminile, in qualche modo, ci mettessero al riparo da certi scellerati pensieri e, da ultimo, in qualità di madre, perché ritengo che, quantomeno in questa precisa circostanza, la Signora abbia fornito al figlio un pessimo esempio”.
Così in una nota il questore di Novara, Rosanna Lavezzaro, a proposito del post offensivo. Spuntato sui social nei confronti del vice brigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso in servizio a Roma. “Le scuse – aggiunge – sono certamente un atto apprezzabile, ma talvolta sono tardive e quasi mai riescono a cancellare l’amarezza suscitata. Resto inoltre molto perplesso anche in relazione al contenuto del secondo post della donna. In qualità di insegnante, avrebbe ben dovuto prevedere le reazioni e non, come riferito da lei stessa, ‘non essere in grado di spiegarsele’. Un pensiero particolare, quindi, rivolgo alla mamma e alla moglie del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega. Alle quali spero venga almeno risparmiata la lettura dello sconcertante contenuto del post”, conclude Lavezzaro.
(LaPresse)