‘Carosello Carosone’, 5 milioni e mezzo di spettatori: ‘Canta Napoli’ sbanca la prima serata

NAPOLI – Successo su Rai1 per il film ‘Carosello Carosone’, sulla vita di Renato Carosone: l’appuntamento è stato seguito da 5 milioni e 518mila spettatori con share del 22,9%. E’ stato l’unico cantante italiano a essere arrivato per tre volte in testa alle classifiche americane. Le sue canzoni – ‘Tu vuò fà l’americano’, ‘Torero’, ‘Pigliate ’na pastiglia’, ‘O’ sarracino’ per citarne solo alcune – non solo hanno fatto il giro del mondo, ma rimangono a distanza di decenni un simbolo dell’italianità. A interpretare Renato Carosone è un bravissimo Eduardo Scarpetta, affiancato da un sorprendente Vincenzo Nemolato nei panni del batterista-fantasista Gegè Di Giacomo e da Ludovica Martino nel ruolo di Lita Levidi, la ballerina di spicco conosciuta ad Asmara e che diventerà sua moglie. Oltre al ritratto di un artista unico e di un’epoca, protagonista non poteva che essere la musica, curata da Stefano Bollani, che ha rivelato di avergli scritto a soli 11 anni, nel 1983. “Qualsiasi cosa tu voglia fare nel campo della musica, studia il Blues che è alla base di tutto”, gli rispose Carosone. “Se ho fatto musica è proprio perché ho avuto un feedback positivo da lui”, racconta Bollani, “è il mio mito, mi ha illuminato la vita”. Scarpetta, attore classe 1993 che porta il nome del suo celebre trisavolo, si è preparato per mesi per interpretare “il Maradona della musica”, “le nostre generazioni devono conoscerlo, che uno sia un musicista o no, perché era un esempio di altruismo artistico”. E lo stesso ha fatto Nemolato, “per imparare a maneggiare le bacchette non come se fossero quelle del sushi”.

Vincenzo Nemolato nei panni di Gegè Di Giacomo

‘Carosello Carosone’ è poi un duplice tributo, al genio di Carosone, che ha fatto grande l’Italia all’estero, e un omaggio anche alla Rai, dato che Carosone tenne e battesimo la prima trasmissione musicale della televisione pubblica, ‘L’orchestra delle quindici’, il 3 gennaio 1954, come sottolinea il vice direttore di Rai Fiction Fabrizio Zappi. Nel film anche una rivelazione sul figlio Pino, che non era mai apparsa in nessuna biografia e che lui ha voluto condividere con la produzione. Un tassello in più per capire la grandezza dell’uomo, oltre che dell’artista, che abbandonò la carriera proprio all’apice del successo per stare con la famiglia.

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