Caso Eitan: arrestato a Cipro l’uomo che aiutò il nonno a rapire il bimbo

Alon era inseguito da un mandato di arresto europeo (Mae) attivato dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e dal pm Valentina De Stefano

Shmulik Peleg, il nonno di Eitan Biran (AP Photo/Ariel Schalit)

ROMA – E’ stato arrestato a Limassol sull’isola di Cipro dove risiede Gabriel Abutbul Alon l’uomo che avrebbe aiutato Shmuel Peleg a rapire il nipote Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. E’ quanto riporta il Corriere della Sera. Alon era inseguito da un mandato di arresto europeo (Mae) attivato dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e dal pm Valentina De Stefano.

Gabriel Abutul Alon, ricercato per il rapimento del piccolo Eitan, il bambino superstite dell’incidente alla funivia di Mottarone, è stato arrestato ieri a Cipro dalle autorità dell’isola, attivate dalla Procura di Pavia il 12 novembre. Per l’uomo, complice nel blitz del nonno materno del bimbo, Schmuel Peleg, è stato emesso un mandato d’arresto europeo (Mae), richiesto dal procuratore di Pavia Mario Venditti e dal pm Valentina De Stefano. Si saprà nelle prossime ore se Alon deciderà di impugnare la misura cautelare o meno, ma potrebbe comunque arrivare in Italia in tempi relativamente brevi.

Ex militare e già appartenente alla nota agenzia di contractor “Black Water”, Alon è stato individuato nella città di Limassol tramite localizzazione del suo telefono cellulare. Era stato lui a noleggiare l’auto con cui il nonno e Eitan hanno raggiunto Lugano l’11 settembre scorso, per poi imbarcarsi su un volo privato diretto a Tel Aviv. Differente è la situazione per quanto riguarda il nonno materno di Eitan Schmuel Peleg, anche lui indagato a Pavia per il rapimento del bambino in concorso con la nonna materna Esther Cohen. Anche per lui il gip di Pavia ha emesso una misura cautelare in carcere, dando il via alla procedura per il mandato d’arresto internazionale. La procura generale di Milano, infatti, ha chiesto l’estradizione da Israele. Richiesta che è stata inoltrata dal ministero della Giustizia italiano all’omologo israeliano “per via diplomatica” e per ora non è stata ancora eseguita.

(LaPresse)

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