Caso ‘Mare Jonio’, oggi gli interrogatori e l’analisi delle conversazioni radio. Salvini vuole la linea dura, Conte: “Niente arresti”

Salvini: “Voglio un'azione esemplare”. Il comandante ribadisce: “Agito per questioni di sicurezza”

LAMPEDUSA – Risvolti sempre più intricati quelli che sta assumendo il caso della nave ‘Mare Jonio’. Questa notte è stato infatti notificato al comandante Pietro Marrone il provvedimento di sequestro dell’imbarcazione, mentre oggi sarà la volta degli interrogatori. Al tempo stesso verrà effettuata l’analisi delle conversazioni radio che sono intercorse nei giorni scorsi tra i centri di coordinamento e soccorso di Roma e Tripoli e la plancia di comando della ‘Mare Jonio’.

L’analisi delle conversazioni per capire cosa sia successo sulla ‘Mare Jonio’

Da queste si capirà probabilmente molto di più, considerando che al momento l’inchiesta riguarda l’ipotesi (contro ignoti) di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che il comandante Pietro Marrone aveva ignorato l’alt intimato dalla guardia di finanza italiana.

La nave è oggi sotto sequestro, dopo gli interrogatori i pm decideranno se convalidare i sigilli apposti dalla guardia di finanza. L’inchiesta, condotta dagli stessi pm che hanno agito nell’ambito della questione Salvini-Diciotto, dovrà accertare se la Mare Jonio ha operato illegittimamente soccorrendo i 50 migranti in zona sar-libica senza obbedire al coordinamento da parte della guardia costiera di Tripoli e violando gli ordini della guardia di finanza.

Le reazioni del governo gialloverde

Al tempo stesso, però, sono in atto accertamenti per verificare se esistevano i presupposti perché la guardia di finanza impedisse l’ingresso in acque territoriali italiane di una nave italiana con a bordo persone soccorse in mare. Intanto nelle stanze del governo gialloverde si dibatte su quanto sta accadendo: “Venga adottata una linea dura – ha detto il premier Giuseppe Conte – ma niente arresti. La soluzione va trovata il prima possibile”.

Il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato di condividere la linea generale del pentastellato ma vuole che “contro la Ong sia adottata un’azione esemplare”. Dal canto suo il comandante Marrone ha dichiarato di aver agito “per questioni di sicurezza” visto che l’imbarcazione era in balia di onde alte oltre tre metri.

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