Catania, i precari occupano il teatro Bellini: “No all’affossamento”

L'ennesima promessa di stabilizzazione risale allo scorso dicembre

Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse 15-

MILANO“Da questa mattina alle 6 il Teatro Massimo Bellini di Catania è occupato dai lavoratori precari, le cosiddette maestranze, dello stesso Ente”. Lo comunica il sindacato Snalv, Confsal.

La protesta dei precari del teatro Bellini

“Una scelta eclatante per richiamare l’attenzione di tutti su quanto sta accadendo nella gestione del Teatro più rappresentativo della città di Catania. Siamo di fronte a un tentativo di affossamento del Bellini che va avanti da troppi anni e che nonostante i tanti proclami, si aggrava sempre più”, afferma il segretario regionale del sindacato Snalv, Confsal, Antonio Santonocito -.

“Da una parte abbiamo una ventina di lavoratori tenuti in uno stato di precariato cronico senza motivo apparente, dall’altro i fondi regionali per il funzionamento del Teatro vengono decurtati sempre più. Non si tratta di un caso, ma un preciso piano di distruzione del Teatro dedicato all’illustre catanese Vincenzo Bellini”, dice Santonocito.

Nessun programma di stabilizzazione dell’ente

L’ennesima promessa di stabilizzazione è dello scorso dicembre. L’assessore regionale Pappalardo parlava allora della possibilità di iniziare la stabilizzazione già l’indomani dell’incontro con i lavoratori e il sindacato che li rappresenta, ma per l’ennesima volta siamo di fronte a delle promesse non mantenute. Soprintendente e Assessore inoltre, dicono cose contrastanti. Sembrano avere entrambi ragione, ma alla fine ciò che regna è soltanto la confusione e i lavoratori si sentono fortemente presi in giro. Non solo. L’Ars ha anche decurtato i trasferimenti.

Il teatro più rappresentativo di Catania rischia l’affossamento

“È la riprova che la politica regionale vuole affossare il Teatro Bellini. L’assessore Pappalardo ha ancora una volta, immeritatamente, ha preso in giro i lavoratori che hanno garantito la sopravvivenza del Teatro”, afferma ancora Santonocito. “Siamo ben lontani dalla stabilizzazione attraverso la legge Madia, tanto chiesta quanto promessa, come siamo lontani dall’avere stanziati i soldi necessari all’attività del Teatro, ecco perché i precari hanno deciso di occupare”, conclude.

(LaPresse)

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