Cavaleri (Ema): “Meglio vietare AstraZeneca a tutti”

L'intervento del presidente della task force sui vaccini dell'Ema

Foto Hannibal Hanschke / Pool via AP AstraZeneca COVID-19

MILANO – A fine marzo, quando l’Ema ha deciso di non porre restrizioni al vaccino AstraZeneca, “avevamo visto una probabile rarissima associazione tra AstraZeneca e le trombosi, ma la nostra posizione era ed è che in un contesto pandemico il rapporto rischi-benefici resta favorevole per tutte le età”. Sarebbe però meglio vietare AstraZeneca anche agli over 60, “ed è un’opzione che molti Paesi, come Francia e Germania, considerano alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna. Gli incidenti però sono stati rarissimi e dopo la prima dose. Vero che sulla seconda ci sono meno dati, ma nel Regno Unito sta andando bene”. Così Marco Cavaleri, presidente della task force sui vaccini dell’Ema, in un’intervista a La Stampa.

“I vaccini ad adenovirus funzionano meglio dopo la prima dose. Ma dopo la seconda vengono superati da quelli a mRna, in particolare contro le varianti sudafricana e indiana. Tutti funzionano bene contro la malattia grave”, spiega, Johnson&Johnson “ha dato meno problemi di AstraZeneca, anche se è stato usato poco. Con una dose risulta utile per alcune categorie difficili da raggiungere, ma resta ad adenovirus ed è preferibile riservarlo agli over 60”.

Quanto agli Open day di AstraZeneca, “ci saremmo augurati un approccio più cauto rispetto alla disponibilità di altri vaccini”, sottolinea Cavaleri, che sul caso di Camilla Canepa, la 18enne morta a Genova una decina di giorni dopo la prima dose di AstraZeneca, dice: “Già per l’età sarebbe stato meglio usare un vaccino a mRna. Poi anche se non si conoscono i fattori di rischio la sua situazione di salute avrebbe dovuto suggerire prudenza”

(LaPresse)

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