Champions, la “carica” di Allegri per Manchester: Occorre restare in gara per 100 minuti

LaPresse / Fabio Ferrari in foto Massimiliano Allegri

Torino – Ha cominciato proprio lo Special One, provando a non rispondere a tutte quelle domande dei giornalisti spagnoli o portoghesi presenti: “Non ci sono i giornalisti italiani?”. C’erano, e i temi non erano diversi: le voci sul Real, poi Cristiano Ronaldo e Pogba.

Non mi piace la direzione presa da questa conferenza, se continua così cambio direzione anche io”, attacca Mourinho. Che però qualcosa dice: “Non mi piace l’idea di tornare al Real, sto bene allo United e voglio restare qui fino alla fine del contratto. Ronaldo? È uno dei migliori giocatori di sempre. Pogba? Non parlo di individualità”.

E poi c’è la Juve: “Non è solo Ronaldo, è cambiata parecchio rispetto all’anno scorso anche con Bonucci, Cancelo, Emre Can. Si tratta di una delle squadre favorite per la Champions”.

Mentre Mourinho buttava la pressione tutta sulla Juve, da Vinovo arrivava la notizia di un Mandzukic infortunato alla caviglia e quindi assente. “Ma non avrebbe giocato comunque”, fa buon viso a cattivo gioco così Allegri. Che pur avendo poche carte in mano considerando anche le assenze di Khedira ed Emre Can, le mischia tutte per bene.

Parla delle difficoltà di tornare alla difesa a tre ma non esclude la presenza di Barzagli, però non da terzino. Parla di Bernardeschi e del fatto che abbia bisogno di queste partite per diventare grande, però non sa se possa partire titolare. Parla di Cuadrado mezzala, ma anche di equilibri da non toccare eccessivamente.

Un cocktail diverso dal solito che dovrebbe portare la Juve ad un 4-4-2 d’altri tempi ma a trazione anteriore, con Dybala e Ronaldo in attacco, Douglas Costa, Cuadrado e Bernardeschi a giocarsi due maglie da titolare.

La decisione finale solo domani

Bentancur scalpita, così come non è da escludere un terzino di posizione con l’avanzamento di Cancelo in mediana. La certezza, spiega il tecnico, è che è una gara “importante perché in caso di vittoria ipotecheremmo il passaggio del turno” e che “bisogna stare dentro la partita per 100 minuti.

Qui le partite non finiscono mai

Ronaldo appare sicuro e motivato, anche emozionato di tornare all’Old Trafford: in caso di gol non esulterà, pensa solo alla Juve e non alle polemiche di questi mesi (riferendosi ai trofei non vinti), a tutto il resto si dedicano i suoi avvocati. D’altronde lui sorride, sa di essere fortunato sotto ogni punto di vista. E saluta tutti così: “Ciao…see you tomorrow…”. L’appuntamento è fissato.

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