Ciclismo, Sky esce di scena: addio alle corse dal 2020

L'emittente, entrata nel mondo delle due ruote nel 2008, non ha offerto spiegazioni in proposito

MILANO (LaPresse) – L’addio dopo aver dominato le ultime stagioni. Sky ha annunciato la sua uscita dal mondo del ciclismo: dalla fine del 2019, il gruppo operante nel settore televisivo non sponsorizzerà più il team Sky, ponendo così fine a una partnership decennale che ha portato al trionfo in ben sei Tour de France con tre corridori diversi (Wiggins, Froome e Thomas).

Sky lascia il ciclismo

La fine di un’epoca, insomma. Una decisione clamorosa, anche se non proprio inaspettata tra gli addetti ai lavori e gli esperti economici perché i rumors si rincorrevano da tempo visto che, dopo l’arrivo di Comcast, era attesa una revisione naturale delle partnership commerciali.

Addio alle corse dal 2020

Ma è una decisione che non si tradurrà necessariamente con la fine della splendida cavalcata del team, che potrà continuare dal 2020 se troverà un altro finanziatore. Ovviamente, con un nome diverso. “Il progetto del Team Sky è nato con l’ambizione di costruire un team pulito e vincente attorno a un nucleo di corridori e personale britannici”, ha spiegato il team director Dave Brailsford.

“Siamo orgogliosi del ruolo che abbiamo svolto nella trasformazione della Gran Bretagna in una nazione ciclistica negli ultimi dieci anni. Il team – ha aggiunto – guarda al futuro e alle potenzialità di lavorare con un nuovo partner, se dovesse presentarsi l’opportunità giusta”.

Il team Sky

Sky, entrata nel mondo delle due ruote nel 2008 sostenendo inizialmente alcuni progetti con la Federazione britannica e poi formando un proprio team due anni più tardi, non ha offerto spiegazioni sulla decisione. La certezza è che il gruppo lascia dopo aver scritto alcune delle pagine più importanti del ciclismo negli ultimi anni.

I numeri non mentono: 322 vittorie, tra cui otto Grandi Giri (6 Tour, 1 Giro d’Italia, 1 Vuelta), 52 altre corse a tappe e 25 gare di un giorno. Il britannico Wiggins (2012), Froome (2013, 2015, 2016, 2017) e Geraint Thomas (2018) hanno portato alla Sky il Tour de France negli ultimi anni. Unico ad interrompere il dominio, anzi la tirannia, Vincenzo Nibali con l’Astana nel 2014. Ma aldilà dei successi, il team si è distinto anche per le innovazioni portate in tutti i settori, dal tipo di allenamento, alla ricerca dei materiali, al modo di intendere la gara. Certo, dettaglio non proprio da sottovalutare, la potenza economica del gruppo ha garantito budget stellari.

Nuove sfide e progetti da realizzare

In ogni caso, c’è ancora un 2019 da poter razziare. Lo scorso 5 ottobre, Sky ha annunciato di aver rinnovato il contratto fino al 2023 il contratto al talento colombiano Egan Bernal. La grande sfida, dopo quella vinta con Wiggins, primo suddito di Sua Maestà a trionfare al Tour, potrebbe essere, chissà, quella di spingerlo sul gradino più alto del podio della Grande Boucle.

Sarebbe il primo colombiano nella storia a riuscirci. Ovvio, ci sono altri big che scalpitano: “Tutti al Team Sky abbiamo grandi obiettivi per il 2019 e questa notizia ci ha resi più propensi a realizzarli”, ha commentato Froome. “Qualsiasi futuro partner dovrebbe essere il partner giusto, uno che condivide la nostra filosofia e acquisti i nostri valori”, ha aggiunto Bralisford, assicurando che sulla squadra verrà fatta chiarezza prima del Tour del prossimo luglio.

di Attilio Celeghini

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