Cile, 80mila in strade di Santiago e altre città, la mobilitazione resta forte

Più di 80mila persone, secondo i dati ufficiali, hanno manifestato ieri nelle strade del Cile nel corso dello "sciopero generale", per chiedere profonde riforme sociali al governo messo sotto pressione dalla persistenza delle violenze.

(Photo by CLAUDIO REYES / AFP)

SANTIAGO – Più di 80mila persone, secondo i dati ufficiali, hanno manifestato ieri nelle strade del Cile nel corso dello “sciopero generale”, per chiedere profonde riforme sociali al governo messo sotto pressione dalla persistenza delle violenze. La stima sulla partecipazione è delle autorità. Le proteste si sono svolte pacificamente nel pomeriggio nel centro della capitale, mentre incidenti violenti si sono verificati la sera anche in altre città. Il raduno è avvenuto nella piazza Italia, non lontano da dove sono poi scoppiati nuovi scontri fra manifestanti radicali e forze dell’ordine dispiegate in gran numero. Un ristorante è stato incendiato, un hotel saccheggiato, mentre i dimostranti hanno tentato di entrare nell’amabasciata dell’Argentina. Tra le proteste violente in altre città, anche a Concepcion, Vina del Mar, Valparaiso.

La situazione

 Il presidente Sebastian Pinera ha annunciato in diretta tv, dal palazzo della Moneda, il richiamo di poliziotti non in servizio per appoggiare le forze dell’ordine. Non ha invece fatto ricorso allo stato d’emergenza, come accaduto allo scoppio della crisi il 18 ottobre per la prima volta dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990). Ha anche ribadito l’appello a un “grande accordo nazionale” per una nuova Costituzione, senza però chiedere la convocazione di un’assemblea costituente come domandano opposizione, organizzazioni sociali e manifestanti.


LaPresse

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