CASAL DI PRINCIPE – Se dovessimo considerarlo un regno, parliamo del mondo (casertano) delle cooperative sociali, la regina, per i poliziotti della Squadra mobile di Caserta, senza alcun dubbio sarebbe la commercialista Eufrasia Del Vecchio. Non avrà sangue blu, ma, grazie ai suoi cari, sostengono gli investigatori, ha ereditato una forte incidenza nel mondo criminale. Il fratello Carlo, dal 2002 al 41 bis, e il papà ‘Don Paolo’, 77enne, con alle spalle una condanna a 7 anni e 4 mesi per camorra, sono storici affiliati al clan dei Casalesi. Il genitore della professionista, inoltre, è anche cugino di Francesco Schiavone Cicciariello, figura apicale del gruppo malavitoso. Insomma, il lignaggio della commercialista (in ottica criminale) è di primo livello.
Parentele a parte, se Eufrasia viene considerata The Queen’ del ‘Terzo settore’ è soprattutto perché intorno a lei direttamente e indirettamente ruoterebbero numerose coop grazie alle quali, negli ultimi anni, è riuscita ad ottenere appalti su appalti connessi ai servizi socio-assistenziali da Ambiti territoriali e Comuni. La presenza della commercialista in questi business, è la tesi della Mobile, avrebbe permesso alla mafia dell’Agro aversano di continuare ad avere voce in capitolo nel ‘Terzo settore’ (ci avrebbe messo becco dagli anni Novanta) nonostante arresti, confische e interdizioni alle varie ditte in cui si era intrufolata. Parte dei soldi guadagnati dalla commercialista con le coop sarebbero stati usati, ha ricostruito la Squadra mobile, pure per soddisfare richieste di esponenti della cosca. Nell’aprile del 2018 Eufrasia ha acquistato una Fiat 500 L per regalarla al nipote Paolo (non indagato), figlio del boss Carlo. I soldi necessari a prenderla, 4mila euro, sono stati prelevati, dicono i poliziotti, dalle casse della coop Serapide (una delle realtà imprenditoriali legate alla commercialista). La Fiat 500 è stata presa dalla Del Vecchio, affermano gli investigatori, su richiesta del fratello Carlo.
L’inchiesta sul mondo delle coop è ancora alle battute iniziali. Lo scorso 10 dicembre ha prodotto soltanto delle perquisizioni presso abitazioni e uffici di 16 indagati, tra cui Eufrasia (che risponde di concorso esterno in associazione mafiosa). Quindi, quella della Mobile, sono tesi tutte ancora da dimostrare, che attendono, se sfoceranno in altri step giudiziari, di essere vagliate dai giudici. A coordinare l’attività investigativa sono i pm Simona Belluccio, Vincenzo Ranieri e Antonello Ardituro della Procura distrettuale di Napoli.
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