Indagine sulle cooperative sociali, spunta Varone di Mondragone

La Dda: la sua funzione pubblica a disposizione per agevolare il sistema Capriglione-Del Vecchio

MONDRAGONE – Per il ‘Terzo settore’ non è un periodo semplicissimo: la Dda di Napoli gli ha puntato contro i suoi fari e quello che sta uscendo fuori, grazie all’indagine della Squadra mobile di Caserta (se dovesse essere verificato), è preoccupante: gare d’appalto turbate per favorire cooperative riconducibili a imprenditori in odore di camorra, un denso giro di mazzette e atti (tanti) falsificati, il tutto messo in piedi, stando alla tesi della Procura, grazie a politici e a dipendenti comunali. E nel sistema avrebbe avuto un ruolo anche Marfisa Varone (nella foto), funzionario di Mondragone. Con altri colleghi, in servizio presso diversi Enti casertani e napoletani, avrebbe messo a disposizione la propria funzione pubblica per agevolare le società della galassia che ha in Eufrasia Del Vecchio, commercialista indagata per concorso esterno al clan (e sorella del ras Carlo Del Vecchio), e Pasquale Capriglione, uomo d’affari di Falciano del Massico, che risponde di associazione mafiosa, i suoi principali punti di riferimento. Una tesi tutta ancora da accertare, ritenuta, però, dagli inquirenti già abbastanza solida da spingerli lo scorso 9 dicembre a disporre le perquisizioni nelle abitazioni di 16 indagati e nelle sedi di 8 società. Tra loro (i destinatari delle perquisizioni) non c’era la Varone, che però viene ugualmente citata dai pm Simona Belluccio, Vincenzo Ranieri e Antonio Ardituro e dal procuratore aggiunto Rosa Volpe negli atti di inchiesta (senza collegarla, chiariamolo, alla criminalità organizzata). La funzionaria è la responsabile dei servizi sociali di Mondragone, ma da diverso tempo, per problemi personali, non è in servizio. A breve, inoltre, andrà in pensione e il suo posto in Comune è temporaneamente occupato da Anna Maria La Penna, sua omologa a Castelvolturno. Ma la poltrona che la Varone occupava come coordinatrice dell’Ambito C10 (che gestisce il settore socio assistenziale a Mondragone e in altri tre Comuni), la La Penna non può prenderla, essendo capofila Mondragone e non Castevolturno (dove lei lavora). E così gli atti che hanno valenza esterna in merito all’Ambito C10, vengono firmati al momento da Antontella Picano, responsabile degli affari generali. L’amministrazione, guidata dal sindaco Virgilio Pacifico sta cercando di risolvere il problema individuando un nuovo coordinatore. C’è già una commissione che dovrà valutare i candidati: a presiederla sarà Teresa De Rosa, a comporla, invece, Mario Polverino e Annamaria La Penna che ha sostituto Ernesto Di Mattia, funzionario del Comune di Lusciano: doveva essere lui a fa parte della triade, ma nei giorni scorsi ha dichiarato la sua indisponibilità

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