Coldiretti: 7 milioni di coperti disponibili in ristoranti e agriturismi ma è caos tavolate

Triplica l’offerta di posti a sedere nei circa 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi che hanno riaperto anche per il servizio al bancone e al tavolo al chiuso lungo tutta la Penisola, con un totale di circa 7 milioni di coperti, ma è caos sulle tradizionali tavolate

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 23–10-2020 Roma , Italia Cronaca Vigilia del lockdown notturno Nella foto: strade e luoghi di ritrovo semideserti in una Roma che si prepara al lockdown notturno Photo Mauro Scrobogna /LaPresse October 23, 2020  Rome, Italy News Eve of the night lockdown In the photo: semi-deserted streets and meeting places in a Rome preparing for the night lockdown

MILANO – Triplica l’offerta di posti a sedere nei circa 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi che hanno riaperto anche per il servizio al bancone e al tavolo al chiuso lungo tutta la Penisola, con un totale di circa 7 milioni di coperti, ma è caos sulle tradizionali tavolate. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sugli effetti delle riaperture di fronte alle incertezze sull’entrata in vigore del limite dei 4 posti a sedere nelle regioni bianche o gialle. Il limite dei posti a tavola è una misura di sicurezza che – sottolinea la Coldiretti – ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani dopo mesi di lockdown e pesa anche sugli incassi della ristorazione, dopo la perdita di 41 miliardi nell’anno della pandemia Covid. La necessità di mantenere almeno un metro di stanza tra i tavoli, infatti, precisa la Coldiretti, riduce drasticamente gli spazi disponibili per il servizio e costringe a separare le tradizionali comitive.

Con la riapertura del servizio all’interno – sottolinea la Coldiretti – salgono a circa mezzo milione i posti a sedere a tavola in agriturismo, che rappresenta una delle mete più gettonate della Festa del 2 giugno. Una misura attesa dai 24mila agriturismi italiani che, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri – precisa la Coldiretti – dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Molte aziende agrituristiche quindi – continua la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.

Quasi un italiano su cinque (17%) ha scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti, secondo un’indagine Coldiretti/Notosondaggi sui cittadini che hanno deciso la destinazione delle ferie. La campagna è diventata così la seconda meta delle vacanze subito dopo il mare, proprio per effetto dell’emergenza sanitaria che ha fatto cambiare i programmi di una fetta consistente della popolazione nazionale. La speranza – sottolinea Coldiretti – adesso è che la ripresa estiva della domanda interna sia accompagnata dal ritorno grazie al green pass vaccinale degli ospiti stranieri, che in alcune realtà rappresentavano più della metà del totale.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento”, afferma Diego Scaramuzza, presidente di Terranostra, “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni, dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy”.

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