CASERTA – Boom per i prodotti italiani sugli scaffali dei supermercati: la vendita è aumentata del 8,6% per gli alimenti che espongono i colori del Belpaese o espongono la scritta “100% italiano”. Secondo i dati dell’Osservatorio Immagino della Nielsen raccolti da Coldiretti il nazionalismo arriva anche sulle tavole italiane. “L’italianità è il fenomeno di maggior richiamo. – Viene dichiarato dalla federazione – Le vendite dei prodotti alimentari identificati come nazionali sono arrivate a superare i 6,4 miliardi di euro all’anno”.
Il prezzo sale con la qualità: gli italiani spendono fino al 20% in più per il marchio italiano
Un trend alimentare costoso quello del ‘patriottismo gastronomico’. Secondo i dati i prodotti che espongono colori, bandiere e riferimenti all’Italia arrivano a costare fino al 20% in più rispetto a quelli ‘anonimi’. Un aumento che, secondo la Coldiretti, il 20% degli italiani sarebbe disposta ad affrontare. A tutelare i consumatori contro i marchi falsificati il nuovo decreto legge ‘semplificazioni’. Nella norma è contenuto l’obbligo di esporre nell’etichetta la provenienza degli alimenti. “La legge consente di estendere a tutti i prodotti alimentari l’obbligo di indicare in etichetta il luogo di provenienza geografica ponendo fine a una situazione contraddittoria in cui un quarto della spesa resta anonima” dichiara la Coldiretti.
Il Trentino al top di vendite, medaglia d’argento per la Toscana
Spumante, vini, mele e speck: al primo posto per le vendite in Italia c’è il Trentino-Alto-Adige. E’ dal nord del Paese che arrivano gran parte dei prodotti made in Italy, con un aumento del 5,8% per 327 milioni di euro. Il podio è però ben distribuito tra le regioni. Al secondo posto c’è infatti la Toscana, con l’aumento del 9,4% di vino e affettati, per un valore di 217 milioni di euro. Medaglia di bronzo alla Sicilia. La trinacria produce 246 milioni di euro di vino, yogurt e gelati, con un aumento peri al 4,4%.
