Confindustria: “Regge l’industria, ma il turismo è una zavorra sul Pil. Accelerare sui vaccini”

L'industria italiana regge nonostante le nuove chiusure. A marzo la produzione industriale arretra di solo lo 0,1%, ma nella media dei primi tre mesi segna un rialzo dell'1%. Lo rileva il Centro studi Confindustria, segnalando inoltre da parte degli imprenditori un cauto ottimismo sui prossimi mesi.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

MILANO – L’industria italiana regge nonostante le nuove chiusure. A marzo la produzione industriale arretra di solo lo 0,1%, ma nella media dei primi tre mesi segna un rialzo dell’1%. Lo rileva il Centro studi Confindustria, segnalando inoltre da parte degli imprenditori un cauto ottimismo sui prossimi mesi. Nonostante il recupero, il Csc stima un Pil in lieve calo nel primo trimestre. E avverte: è “cruciale” accelerare sui vaccini, altrimenti la ripresa tarderà a avviarsi. Nonostante la battuta d’arresto rilevata in marzo, nel primo trimestre del 2021 l’industria italiana conferma una buona tenuta. Il contesto pandemico resta tuttavia in peggioramento: il numero dei nuovi casi è infatti quasi raddoppiato tra febbraio e marzo e, a causa di ciò, sono state rafforzate le misure restrittive. Lo stringency index che misura in un range da 0 a 100 le limitazioni introdotte per frenare la diffusione del virus – ricorda Confindustria – è salito a marzo a 84,3, poco sotto i livelli di un anno prima.

La buona performance dell’industria contribuisce positivamente al Pil nel primo trimestre. A causa “della dinamica negativa dei servizi – specie quelli legati alla filiera turistica (ancora in forte difficoltà) – la variazione del Pil è attesa lievemente negativa rispetto a fine 2020”, rimarca il Csc. Il contesto dell’industria appare in “significativo miglioramento” anche nel resto d’Europa, con Germania e Paesi Bassi in testa. Per il Csc ciò fa ben sperare per la domanda estera nei prossimi mesi. Tuttavia, bisogna essere consapevoli che un’ampia fetta dell’economia italiana – quella dei servizi, che copre circa i tre quarti del valore aggiunto nazionale – risulta ancora in forte sofferenza e potrà ripartire pienamente solo quando la curva dei contagi tornerà a calare e le restrizioni verranno gradualmente rimosse. Una condizione, questa, che porta Confindustria a dire che “è, dunque, cruciale che la campagna vaccinale proceda in maniera rapida ed efficiente, come garantito dal Governo” e che “se per qualche ragione ciò non dovesse accadere il rischio è che l’attesa ripresa tardi ancora ad avviarsi”.

LaPresse

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