Consip, respinta la richiesta di archiviazione nei confronti di Tiziano Renzi

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Respinta la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Roma nei confronti di Tiziano Renzi. Il gip Gaspare Sturzo ha rigettato la richiesta depositata il 25 ottobre scorso dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo nei confronti del padre dell’ex premier che nell’inchiesta Consip risponde di traffico di influenze illecite.

La camera di consiglio è fissata per il prossimo 14 ottobre

Il legale di Renzi senior, Federico Bagattini, non si arrende: “Per noi non esistono giudici buoni o giudici cattivi – chiarisce – tutti i giudici meritano rispetto in quanto tali, così come meritano rispetto le loro decisioni. Ci difenderemo il 14 ottobre e confidiamo di far cambiare idea al gip dopo aver chiarito certi passaggi, in modo che possa rivedere la richiesta di archiviazione e condividerla”.

La richiesta di archiviazione per Tiziano Renzi si basava sull’assenza di riscontri sulle accuse ipotizzate dalla procura nel corso dei due anni di indagine, anche se, negli atti, gli inquirenti sottolineavano di ritenere “inverosimile” la versione data dall’indagato sui suoi rapporti con l’amico di famiglia Carlo Russo, per il quale invece è stato chiesto il rinvio a giudizio. Il gip ha detto no anche all’archiviazione su singole contestazioni per altre 9 persone, per alcune delle quali, come nel caso di Luca Lotti, la procura ha già chiesto il rinvio a giudizio su altro reato.

Intanto, sul caso Consip, va avanti l’udienza preliminare nella quale la gup Clementina Forleo è chiamata a decidere del rinvio a processo per l’ex ministro dello Sport e altre sei persone: tra loro l’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, indagato come Lotti per favoreggiamento, l’ex comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette, che risponde di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento, e il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia (favoreggiamento).

Coinvolti anche l’ex carabiniere del Noe, Gian Paolo Scafarto accusato di rivelazione del segreto, falso e depistaggio, l’ex colonnello del Noe Alessandro Sessa (depistaggio) e l’imprenditore Carlo Russo, che risponde di millantato credito. (LaPresse)

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