Governo, le consultazioni di Conte. Le posizioni di tutti i partiti dopo l’incontro col premier

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

NAPOLI (Giuseppe Palmieri) – Entrano nel vivo le consultazioni del premier incaricato Giuseppe Conte. Il professore, indicato da Di Maio e Salvini come guida del governo targato 5 Stelle-Lega, è stato tutto il giorno a Montecitorio ha incontrato i gruppi parlamentari. A lungo, come prevedibile, un coro di no, ma anche qualche sorpresa, delle forze che ha incontrato. E tensione costante con il Quirinale sui nomi di alcuni ministri. Sostegno pieno da Lega e grillini. Gli incontri sono terminati con l’ultimo confronto con i pentastellati.

Movimento 5 Stelle

“Oggi siamo molto felici, ci sono ancora alcune questioni da affrontare, della squadra dei ministri se ne occuperanno il presidente Conte e il presidente Mattarella. Siamo parte di una maggioranza che mira a governare per 5 anni”. Lo ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, dopo l’incontro con il premier incaricato. “Quello che sta per nascere sarà un governo amico del popolo”, ha aggiunto.

Lega

Sostegno pieno al nuovo governo Conte da parte della Lega: “Lasciamo al professore l’onere e onore di proporre nomi e ruoli di chi si farà carico delle cose che italiani si aspettano. Noi umilmente possiamo avanzare consigli e proposte come stiamo facendo da due mesi a questa parte”. Poi ha aggiunto: “Ci siamo confrontati su come iniziare a realizzare quello che abbiamo proposto agli italiani e per il quale ci hanno dato la fiducia, quindi si parla di tasse, giovani, pensioni, immigrazione, infrastrutture da fare e non da smontare. Conquisteremo anche il centrodestra, ma non con i posti bensì con le proposte”, ha detto Salvini

Forza Italia

Silenzio da Silvio Berlusconi che ha incontrato Conte, ma anche Salvini. Parla, invece, Mara Carfagna: “Voteremo ‘no’ alla fiducia e ci collocheremo all’opposizione di questo governo, un’opposizione intelligente, utile e costruttiva. Voteremo a favore di quei provvedimenti che riteniamo utili per il Paese, come per esempio la flat tax e la legittima difesa, invece ci opporremo a quei provvedimenti che riterremo non utili”.

Partito democratico

Completamente negativo il parere del Pd, che si pone all’opposizione a prescindere. “Il nostro giudizio è negativo per i contenuti e le scelte presenti in quel contratto in cui non c’è nessun cambiamento utile. Noi pensiamo che non ci sia nessun contenuto utile in quel contratto sia per il metodo sia per il merito. Esprimiamo un giudizio negativo sui due leader e non ci convincono le dichiarazioni generiche sul rapporto dell’Italia con l’Europa”. Queste le parole del segretario Maurizio Martina dopo l’incontro con Conte.

Fratelli d’Italia

Interessante l’intervento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Su sicurezza, sovranità e flat tax voteremo col governo. Per il resto abbiamo avuto conferma del nostro timore. Il professor Conte ha detto di essere stato designato dal M5S. Abbiamo cercato di capire quali sono le priorità del premier, ma non ci siamo riusciti. La prima proposta che ha citato è il reddito di cittadinanza. Su questo non siamo d’accordo”.

Liberi e Uguali

Niente dialogo, invece, ma era piuttosto prevedibile, con Liberi e Uguali. Pietro Grasso, dopo l’incontro col premier incaricato ha detto: “La nostra sarà un’opposizione ferma e attenta e abbiamo voluto sottolineare che sfideremo il governo in Parlamento, in un’opposizione quotidiana, e su ogni provvedimento”.

Più Europa

La leader del partito europeista, Emma Bonino, ha giudicato positivamente il dialogo con Conte: “E’ stato un incontro rispettoso. Ho trovato una persona attenta, non ha il senso dell’onnipotenza. Mi sembra consapevole della difficoltà del suo ruolo. Altri sono più arroganti”, ha detto dopo aver incontrato il premier a Montecitorio. Chissà che non si apra un possibile fronte di dialogo.

Noi per l’Italia

La ‘quarta gamba’ del centrodestra ha tenuto le distanze dopo il confronto avuto col premier incaricato: “Abbiamo fatto gli auguri al professor Conte, ma abbiamo fatto presente le distanze che esistono tra il nostro gruppo ed il contratto di governo sottoscritto da M5s e Lega. Non sosterremo questo governo, che è guidato da un premier che è espressione del Movimento 5 Stelle”, ha detto Maurizio Lupi, capogruppo di Noi per l’Italia.

Civica popolare

Meno netta la chiusura di Beatrice Lorenzin, ex ministro della Sanità e leader di Civica popolare. “Faremo una opposizione in Parlamento che sarà costruttiva. E’ necessario che ognuno rappresenti la propria esperienza. Abbiamo molte perplessità sia sulla sostenibilità delle misure del contratto rispetto alla economia reale del Paese e una visione diversa dell’Italia nel contesto internazionale, delle Nazioni Unite, della Nato e della Ue. Ma saremo costruttivi nel confronto”, ha spiegato.

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