Coronavirus, attesi nel nuovo Cdm novità su proroga scadenze fiscali e liquidità per le imprese

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Si lavora per il decreto nel Cdm: attesi nel nuovo Cdm novità su proroga scadenze fiscali e liquidità per le imprese. Una trattativa tutt’altro che facile da portare avanti ed approvare con tensioni interne alla maggioranza

Dl liquidità

All’interno sarà inserita la sospensione delle prossime scadenze fiscali oltre che quello delle garanzie ai prestiti alle aziende. “Il confine tra la necessità di erogare denaro fresco in tempi rapidi e le opportune verifiche della solvibilità di chi chiede il prestito è più che mai labile, nell’era del coronavirus. La garanzia statale – sottolinea Matteo Renzi – sia al 100% per prestare a aziende e partite Iva somme pari al 25% del fatturato 2019”. Salirà a 7 miliardi la dotazione del Fondo di Garanzia per le Pmi con la capacità di generare liquidità fino a 100 mld. La garanzia al 100%, senza valutazione del credito, è per i prestiti fino a 25mila. Sarà garanzia invece al 100% per i prestiti fino a 800mila euro ma con una valutazione della solvibilità.

Patuanelli

“La garanzia sarà al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro – ha spiegato Patuanelli – potendo arrivare al 100% con la controgaranzia dei Confidi e con una valutazione che tiene conto solo della situazione pre-crisi Covid-19”.E sulla questione prestiti alle grandi aziende nel Mef si dovrebbe tentare affinché lo Stato dia garanzie attraverso Sace scorporando quest’ultima da Cdp e facendola acquisire direttamente dal Mef. “Così si snatura totalmente Cdp, e quindi il sistema”.

Varia il calendario

Lo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate col Fisco causa la crisi economica in atto subirà evidenti cambiamenti. Il decreto Cura Italia ha infatti prorogato le prossime scadenze fiscali fissate tra l’8 marzo e il 31 maggio del 2020 suddividendole in tre scaglioni: “le aziende con sede nella prima zona rossa più quelle operanti in determinati settori da tutelare – le aziende con un fatturato inferiore a 2 milioni di euro nel 2019 – le altre aziende non rientranti nelle prima due categorie menzionate” .Le prime due categorie possono pagare quanto dovuto in un’unica soluzione entro maggio 2020 o in 5 rate di pari importo entro ottobre 2020”.

La scadenza del 16 aprile

E’ la data in cui è prevista “la liquidazione IVA per i soggetti mensili: salvo nuove istruzioni, il versamento per il mese precedente dovrà avvenire tramite modello F24 utilizzando il codice tributo 6003”. Sempre entro il 16 aprile sono da effettuare “i versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi INPS relativi al mese di marzo”. Per i contributi di colf e badanti, il versamento è stato oggetto di proroga specifica del decreto Cura Italia  rinviato al 10 giugno 2020.

“Il nuovo decreto – ha dichiarato Federico D’Incà, il ministro per i Rapporti con il Parlamento arriverà prima delle scadenze del 16 aprile, perché le aziende si ritroveranno di fronte a nuove scadenze fiscali. Davanti a quelle scadenze dobbiamo arrivare con un nuovo decreto che permetta di poter sospendere e rinviare, aiutare per il mese di aprile le partite iva, gli autonomi, le tante aziende che hanno bisogno di fondi di garanzia per guardare al futuro con sicurezza. Lo Stato c’è. Saranno almeno altri 25 miliardi di euro, mi auguro che possiamo avere ancora più risorse disponibili.”

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