Coronavirus, controlli con termoscanner in aeroporto. Resta grave la coppia cinese allo Spallanzani

Foto Royal Thai Navy / AP

ROMA – Controlli a tappeto negli aeroporti, 24mila solo a Fiumicino, per contenere il più possibile il rischio di contagio da coronavirus. I termoscanner sono uno strumento con cui i passeggeri provenienti dall’estero dovranno, almeno al momento, imparare a convivere. I disagi, comunque, sono molto contenuti se non nulli, e tutti dimostrano grande disponibilità. “Capiscono che sono controlli che si fanno per sicurezza collettiva”, spiega il commissario all’emergenza coronavirus Angelo Borrelli specificando che, al momento, “non sono stati segnalati casi sospetti”. Pure nei porti, dove è stata estesa la libera pratica sanitaria anche alle navi in arrivo dall’Europa, “l’attenzione è massima”.

Nel frattempo, su un altro fronte, Borrelli predispone un’ordinanza per scongiurare la perdita dell’anno scolastico per i 114 studenti di scuola superiore che erano impegnati in scambi culturali con la Cina. Alcuni sono già rientrati, altri lo faranno nelle prossime ore con voli indiretti. Fra loro c’è anche il 17enne rimasto a Wuhan a causa della febbre che “tornerà appena si sarà ristabilito”. E sempre in merito alle scuole il dirigente, individuato dal governo per gestire la crisi, continua a mandare messaggi di tranquillità. “Non c’è nessun pericolo. Ho due nipotini, uno di 10 e uno di 12 anni. Non so se hanno compagni di classe cinesi, perché vivono in campagna. Ma li manderei a scuola lo stesso”, dice invitando chi vorrebbe sottoporre gli studenti di ritorno dalla Cina a una ‘quarantena’ ad attenersi alle indicazioni degli esperti.

Allo Spallanzani rimangono serie le condizioni di salute dei coniugi cinesi

La coppia resta in terapia intensiva con prognosi riservata. Nell’ospedale romano sono ricoverati altri sei pazienti sintomatici, compresi due in terapia intensiva, provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. Su quattro di loro sono in corso i test per la ricerca del nuovo coronavirus. Nella struttura restano monitorate anche le 20 persone asintomatiche che hanno avuto contatto con la coppia cinese positiva all’infezione. Le loro condizioni, spiega l’ospedale, “non destano preoccupazioni”.

E proprio il possibile contatto con la coppia ha fatto scattare l’allarme a Verona, dopo che la cameriera incaricata di pulire la camera da letto dove avevano soggiornato per una notte i due turisti cinesi era stata ricoverata in ospedale, in seguito a un attacco febbrile. Il suo test è risultato negativo. (LaPresse)

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