Ispettorato del lavoro di Catania, in 4 ai domiciliari per corruzione

Le indagini della guardia di finanza sono iniziate negli ultimi mesi del 2017. I provvedimenti hanno colpito anche esponenti politici. In totale nove le persone coinvolte

Foto LaPresse - Claudio Furlan
CATANIA (Francesco Biondi) – Sono nove le persone coinvolte dal blitz dei finanzieri per un presunto giro di corruzione. Il lavoro della guardia di finanza di Catania è iniziato alla fine dello scorso anno e proseguito fino ad oggi. Ed è proprio grazie alle indagini delle fiamme gialle che la Procura catanese ha dato vita ad un’inchiesta che in mattinata ha dato vita ad i primi provvedimenti. Un’operazione piuttosto delicata volta a smascherare un giro di corruzione entrato nel vivo nei primi mesi del 2018.
Le accuse e i primi provvedimenti
Secondo le indagini svolte, i 9 sono stati ritenuti responsabili di corruzione continuata, soppressione di atti, falsità materiale e ideologica di atti pubblici. I fatti sarebbero avvenuti proprio a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno. Tra i coinvolti, nel caso specifico, quattro soggetti sono finiti agli arresti domiciliari. Si tratta dell’ex deputato regionale siciliano di centro Marco Forzese, dell’ex consigliere comunale di Forza Italia Antonio Nicotra e del direttore dell’ispettorato. Accanto a loro, tra i destinatari delle misure cautelari in regime dei domiciliari emesse dal gip catanese figura anche la responsabile dell’ufficio legale dell’ispettorato coinvolto.
Controlli e perquisizioni ancora in corso
Le altre cinque persone interessate dall’operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Catania sono il direttore sanitario dell’Asp di Catania Franco Luca, due professionisti e due imprenditori locali. Per quel che riguarda loro, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un provvedimento di interdizione alla professione. I controlli della guardia di Finanza, che ha di fatto da mesi iniziato l’operazione, non si sono però ancora fermati. Nelle ultime ore, infatti, le forze dell’ordine hanno iniziato delle perquisizioni a tappeto anche nella sede dell’ufficio dell’Ispettorato alla ricerca di altri eventuali elementi che potrebbero risultare fondamentali per l’operazione.

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