Covid, Boccia: “Ci fidiamo del premier ma non di Salvini, con lui una carneficina”

L'intervento del dirigente Pd

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Francesco Boccia

MILANO – “Se Draghi ha fatto questa scelta vuol dire che è evidente che ci sono i numeri per riaprire. Ci fidiamo del premier. Tutti saremo felici con le riaperture complete ma ci deve essere la garanzia che nessuno venga più ricoverato in terapia intensiva”. Lo ha detto Francesco Boccia, dirigente del Pd, intervistato dal direttore de ‘La Stampa’ Massimo Giannini nella sua trasmissione “30 minuti al Massimo” e sul quotidiano.

Per Boccia sul tema delle riaperture non ha vinto il leader della Lega “perché se avesse vinto Salvini – dice ci sarebbero scelte irresponsabili. Salvini ha negato il Covid fino a quando le terapie intensive non sono andate in crisi l’anno scorso. E di questi tempi sempre l’anno scorso si batteva per riaperture che se fossero state fatte quando lo diceva lui sarebbero state una carneficina. Salvini ha sempre fatto dell’alimentazione della rabbia il suo unico credo quotidiano. Io non sono contro le aperture ma contro chi calpesta la salute e mette la vita dopo le ragioni del business”.

“Vivo anche io le sofferenze di molti operatori economici per cui consiglio a Salvini se davvero vuole aiutarli anziché usare l’illusione e l’alimentazione dei rancori e della rabbia voti con il Pd di spostare la restituzione dei debiti garantiti dallo Stato da sei a 15 anni e di votare con noi, da martedì una mozione che prevede che il debito fatto da imprese, commercianti e autonomi durante l’emergenza Covid vengano coperti dallo Stato”.

(LaPresse)

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