Covid, in Israele all’aperto senza mascherina. La Germania ricorda le 80mila vittime

Giornata di lutto invece in Germania, che ha ricordato le 80mila vittime della pandemia in un momento in cui il Paese fatica a tenere sotto controllo una nuova ondata di infezioni

An ultra-Orthodox Jewish boy has an identity check before before receiving a COVID-19 test by medical personnel wearing protective gear as part of the government's measures to help stop the spread of the coronavirus in the orthodox city of Bnei Brak, a Tel Aviv suburb, Israel, Tuesday, March 31, 2020. The new coronavirus causes mild or moderate symptoms for most people, but for some, especially older adults and people with existing health problems, it can cause more severe illness or death.(AP Photo/Ariel Schalit)

TORINO – Corre verso una ritrovata normalità Israele. È ufficialmente decaduto (a partire da domenica) l’obbligo di indossare la mascherina in pubblico e all’aperto. E, parallelamente, il sistema scolastico è tornato a funzionare in modo completo. Si tratta degli ultimi sviluppi dell’allentamento delle restrizioni contro il Covid-19 messo in atto dal Paese. Dopo una campagna di vaccinazioni massiva che ha portato il 53% della popolazione (9,3 milioni) ad avere ricevuto le due dosi di Pfizer-BioNTech.

Israele rinasce

Tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie sono tornati tra i banchi, mentre l’obbligo della mascherina resta in vigore al chiuso e in occasione di grandi raduni. Il responsabile per la ripresa dal coronavirus israeliano, Nachman Ash, ha confermato alla radio l’allentamento parlando di “rischio calcolato”. Del resto, la maggior parte delle restrizioni è stata revocata e la scorsa settimana è stato anche annunciato il ritorno dei turisti stranieri previsto per maggio, a patto che siano vaccinati.

Dall’inizio della pandemia, Israele ha registrato oltre 836mila casi e almeno 6.331 morti, secondo i dati del ministero della Salute. Nei mesi trascorsi dal lancio della campagna vaccinale di dicembre, i contagi gravi e le morti sono crollati visibilmente. Permettendo una ripresa non solo delle attività ma anche dell’economia. Tuttavia la campagna di vaccinazione nella Cisgiordania occupata da Israele e a Gaza tarda a decollare, con critiche a Tel Aviv per non aver condiviso un numero maggiore di dosi di vaccino.

Giornata di lutto in Germania

Giornata di lutto invece in Germania, che ha ricordato le 80mila vittime della pandemia in un momento in cui il Paese fatica a tenere sotto controllo una nuova ondata di infezioni. Il presidente Frank-Walter Steinmeier ha detto di comprendere i mesi passati a concentrarsi sui tassi di infezione e altre statistiche. “Ma la mia impressione è che noi come società non ci ricordiamo abbastanza spesso delle persone che sono dietro a tutte le cifre”. Durante il suo discorso, tenuto nella sala concerti Konzerthaus di Berlino, alla presenza della cancelliera, Angela Merkel, e altri alti funzionari, ha ammesso che “siamo logorati dal peso della pandemia e irritati dalla discussione sul modo giusto” per affrontarla. E “questo è un altro motivo per cui abbiamo bisogno di un momento di pausa, un momento al di là della politica quotidiana, un momento che ci permetta di guardare insieme la tragedia umana della pandemia”.

E chi sta provando a mettere un argine al contagio è la stessa cancelliera Merkel, in attesa dell’approvazione del disegno di legge che imponga un “freno di emergenza” nelle aree in cui ci sono più di 100 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. L’obiettivo è di porre fine al mosaico di misure che ha caratterizzato la risposta alla pandemia nei 16 Laender tedeschi.

Vaccinazione massiccia in Regno Unito

Altra atmosfera si respira nel Regno Unito. Forte di una campagna di vaccinazione massiccia (ieri ha sfondato quota 42 milioni di somministrazioni) si prepara a un concerto senza distanziamento né mascherine. Appuntamento il 2 maggio a Sefton Park a Liverpool. Dove circa 5mila persone potranno godere dello spettacolo della band Blossoms a patto di presentare un test al Covid-19 negativo.

(LaPresse)

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