Covid, record morti e contagi in Iran. In Francia al via il pass vaccinale

L'Iran affronta la peggior ondata nella pandemia di Covid-19, registrando più morti e contagi che in qualsiasi alto giorno

(AP Photo/Ebrahim Noroozi)

MILANO – L’Iran affronta la peggior ondata nella pandemia di Covid-19, registrando più morti e contagi che in qualsiasi alto giorno. Le autorità hanno dato notizia di 542 decessi e 38.600 nuove infezioni. Il primo numero supera il record del novembre scorso, evidenziando un continuo aggravamento della situazione. I dati da record spingono i casi confermati oltre 4,1 milioni, i morti oltre 94mila: è il bilancio più pesante in Medioriente, alimentato dalla variante Delta. Gli ospedali iraniani sono sovraffollati di pazienti, mentre il numero di persone in gravi condizioni non è mai stato così alto (6.462 segnalati nelle ultime 24 ore).

L’ayatollah Ali Khamenei, che ha l’ultima parola sulle questioni di Stato, ha ordinato la scorsa settimana al governo di discutere un possibile lockdown nazionale. Tehran ha tentato di evitare la misura, temendo i danni all’economia già piegata da anni di sanzioni statunitensi. La campagna di vaccinazione, intanto, va a rilento: solo il 3,3% degli 80 milioni di iraniani è completamente vaccinato, secondo i dati del progetto Our World in Data della University of Oxford. Il nuovo presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi, nel frattempo, è stato immunizzato a favore di telecamere con la prima dose del COVIran Barekat, siero sviluppato nel Paese.

Mentre il virus in Asia ‘corre’, in Europa la Francia si prepara domani (lunedì) all’entrata in vigore delle nuove regole sul pass sanitario. Sabato, 237mila persone hanno manifestato, secondo i dati del governo, in decine di città contro le politiche dell’amministrazione Macron, urlando alla ‘dittatura sanitaria’. Il pass, che certifica avvenuta vaccinazione, guarigione o test negativo, diventa necessario per accedere a bar, ristoranti, viaggi a lunga distanza, talvolta ospedali. Era già in uso per luoghi culturali e ricreativi, come cinema e eventi con capacità superiore a 50 persone. Ed è diventato obbligatorio anche il vaccino per il personale di cura, entro il 15 settembre. Secondo i sondaggi, la maggioranza dei francesi è favorevole al pass, mentre è vaccinato il 54% della popolazione e 7 milioni lo è stato con la prima dose dopo che Macron ha annunciato le nuove regole il 12 luglio.

Oltre Manica sono invece cambiate le regole per gli ingressi dall’estero, nel sistema a tre livelli di colore. Altri sette Paesi sono passati al verde, tra cui Germania, Austria, Slovenia: per chi arriva non sarà più necessaria la quarantena, a prescindere dallo stato di vaccinazione. Una misura che strizza l’occhio al turismo, ma che ha lasciato molti perplessi sui suoi rischi. Neanche chi arriva dalla Francia dovrà più autoisolarsi se completamente immunizzato, allentando così la tensione diplomatica nata dalla quarantena in precedenza prevista.

LaPresse

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