Covid, sempre alto il numero di vittime. Forte calo di test e contagi rilevati

Se da una parte pare rallentare la crescita dei positivi al Covid in Italia, che oggi sono 8.400 meno di ieri (452.812), dall'altra si affievolisce anche il calo della pressione sugli ospedali

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 06 febbraio 2021 Roma (Italia) Cronaca : Primo Week end Giallo le vie del centro affollate Nella foto : piazza del Parlamento Photo Cecilia Fabiano/LaPresse February 06 , 2021 Roma (Italy) News : First week-end with less restriction the touristic centre crowded by people In The Pic: Parliament square

MILANO – Non si abbassa la curva dei decessi, la più dolorosa causata dalla pandemia di coronavirus. Nelle ultime 24 ore in Italia ne sono stati registrati 301, una nuova impennata dopo la lieve flessione di ieri (217). Il dato porta il totale da inizio pandemia a 119.539. Forte calo, al contrario, per il numero di nuovi casi giornalieri, 8.444, quasi 5mila in meno rispetto alla precedente rilevazione. Un dato però in parte falsato dal crollo del numero di test effettuati, come sempre succede la domenica. Sono infatti 145.819, con un tasso di positività che sale dunque al 5,8%.

Cala la pressione sugli ospedali

Se da una parte pare rallentare la crescita dei positivi al Covid in Italia, che oggi sono 8.400 meno di ieri (452.812), dall’altra si affievolisce anche il calo della pressione sugli ospedali. Da diversi giorni il numero di letti occupati, sia in terapia intensiva che nei normali reparti, sta scendendo, ma nelle ultime 24 ore il dato è notevolmente più basso della media: 13 posti in meno occupati in rianimazione (ora sono 2.849) e 27 nei reparti ordinari (totale 20.635). Al bilancio quotidiano del ministero della Salute si aggiungono infine 16.539 nuovi guariti: dall’inizio della pandemia sono 3.398.763 gli italiani che hanno sconfitto il virus.

Numeri ancora elevati

“I dati stanno continuando a migliorare, ma il numero è ancora molto elevato, quindi stiamo riaprendo sul filo del rasoio. Mi piacerebbe che il governo tirasse fuori un piano di gestione del medio periodo per risolvere le debolezze di sistema”, afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che sottolinea: “Rimangono 10 le regioni sopra la soglia di saturazione delle terapie intensive. Ci vorranno alcune settimane prima di vedere l’effetto delle riaperture. Si sta discutendo di questioni di lana caprina come il coprifuoco alle 22 o alle 23, al ristorante fino alle 22 portandosi lo scontrino dietro, ma non si sta discutendo sulle fragilità del sistema sanitario, del sistema scolastico, di quello dei trasporti”.

(LaPresse/di Claudio Maddaloni)

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