Covid, via il limite ai ristoranti all’aperto: sul numero al chiuso è ancora scontro

ROMA – Nessun limite di commensali a tavola in ristoranti e bar se si è all’aperto e in zona bianca, ma è scontro sul numero dei presenti al chiuso. Il governo sposa la proposta della Conferenza della regioni che all’interpretazione del Ministero della Salute erano salite sulle barricate. Il ministro Roberto Speranza aveva infatti osteggiato la generalizzazione del via libera anche per i territori a più basso rischio, restando fermo sulla limitazione di 4 sia all’aperto che al chiuso. Una lettura troppo stringente che aveva trovato la contrarietà anche all’interno dello stesso ministero con i sottosegretari Sileri e Costa che avevano sponsorizzato una linea più morbida. Speranza tuttavia fino alla fine non ha mollato la presa. Nel corso della riunione di questa mattina i tecnici del ministero sarebbero tornati, riferiscono diverse fonti, sulla necessità di mantenere sia in zona gialla che in quella bianca il limite di 4 dentro e 4 fuori. Un tema all’attenzione del premier Draghi che, a detta di Giorgia Meloni che lo ha incontrato oggi a palazzo Chigi, non ha nascosto perplessità. A far tornare sui suoi passi Speranza si è quindi reso necessario l’intervento di palazzo Chigi, tale da permettere un allentamento, lo stesso condiviso puoi con le Regioni.

Superato quindi il primo scoglio, ma la liberalizzazione scatena all’interno della maggioranza di governo un vero e proprio braccio di ferro sul numero delle persone sedute all’interno dei locali. Dai governatori trapela che l’esecutivo avrebbe dato, in un primo momento, l’assenso a portare da 4 a 8 il limite -in via temporanea e per farlo decadere dopo due settimane – sempre per quanto riguarda le zone bianche, rilanciando, con presidente Fedriga, la proposta liberalizzazione all’aperto anche nelle zone gialle.

Una accelerata che, evidentemente, non piace a quella parte della maggioranza che ha sposato un approccio più prudente e graduale nella lotta alla pandemia. In primis il ministro Speranza. “Occorre proseguire in un percorso di gradualità, perchè è giusto riaprire ma passo dopo passo – insiste – Bisogna sempre distinguere l’aperto dal chiuso perché al chiuso ci sono molti più rischi. Siamo sulla strada giusta, dobbiamo insistere su questa strada”.

Si apre infatti una trattativa che vede le Regioni ferme su 8 e il ministero che tenta con la mediazione dei 6 commensali oppure due nuclei familiari. Niente di definito, con una ordinanza pronta a essere varata domani dal titolare della Salute. E’ quanto si evince anche dalle parole della ministra Gelmini: “Governo e Regioni verso una sintesi positiva sul numero massimo dei commensali nei ristoranti, tanto al chiuso quanto all’aperto. La zona bianca è un ‘premio’, non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla. Torniamo alla normalità”. La proposta avanzata dai tecnici delle regioni, infatti , guarda avanti e si concilia con le riaperture già previste dall’esecutivo. Il tetto a tempo – di 8 o 6 commensali che sia – dovrebbe vedere la sua decadenza dopo due settimana e quindi coincidere con il 21 giugno quando tutta l’Italia si tingerà di bianco e sarà cancellato anche il coprifuoco.

Intanto si attende il monitoraggio di domani dell’Iss, con quattro regioni che si andrebbero ad aggiungere alle 3 che la scorsa settimana si sono tinte di bianco. Oltre a Sardegna, Molise e Friuli venezia Giulia, da lunedì potrebbero scendere al più basso livello di rischio anche Abruzzo, Veneto, Liguria e Umbria.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome