Cucchi, Arma e Difesa parti civili nel processo sui depistaggi

L'Arma dei Carabinieri e ministero della Difesa chiedono di essere ammessi come parti civili nel processo agli otto carabinieri coinvolti nell'inchiesta sui depistaggi nel caso Cucchi.

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 17-05-2019 - Roma Cronaca Corte d’Assise. Udienza del processo Cucchi bis. Nella foto Ilaria Cucchi Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 17-05-2019 Rome (Italy) News Hearing of Stefano Cucchi trial. In the picture Ilaria Cucchi

ROMA – L’Arma dei Carabinieri e ministero della Difesa chiedono di essere ammessi come parti civili nel processo agli otto carabinieri coinvolti nell’inchiesta sui depistaggi nel caso Cucchi. In apertura di udienza preliminare hanno chiesto la costituzione di parte civile anche la famiglia Cucchi, gli agenti di polizia penitenziaria imputati nel primo procedimento sulla morte del giovane, il sindacato dei militari, Cittadinanzattiva e Riccardo Casamassima, la cui testimonianza aveva fatto aprire l’inchiesta bis sul caso. Il gup deciderà sulla costituzione di parte civile nella prossima udienza fissata al 17 giugno.

Gli indagati

Tra militari dell’Arma coinvolti nel procedimento ci sono alti ufficiali come il generale Alessandro Casarsa, che nel 2009 era alla guida del gruppo Roma e il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del Reparto operativo della capitale. Gli otto sono indagati a vario titolo per falso, omessa denuncia, calunnia e favoreggiamento. L’inchiesta coinvolge anche Massimiliano Labriola Colombo, ex comandante della stazione di Tor Sapienza, dove Cucchi venne portato dopo il pestaggio, Francesco Di Sano, che a Tor Sapienza era in servizio quando arrivò il geometra, Francesco Cavallo all’epoca dei fatti capufficio del comando del Gruppo carabinieri Roma, il maggiore Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti Montesacro, Tiziano Testarmata, ex comandante della quarta sezione del nucleo investigativo, e il carabiniere Luca De Ciani. Il procedimento, coordinato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal pm Giovanni Musarò, ruota attorno alle due annotazioni redatte dopo la morte del geometra romano e modificate per far sparire ogni riferimento ai dolori che il giovane lamentava la notte dell’arresto dopo il pestaggio subito nella stazione della compagnia Appia.

Finalmente famiglia e arma dalla stessa parte

“Dopo dieci anni questa è una giornata significativa e sono emozionata per il fatto che si sia costituito parte civile, al nostro fianco il comando generale dell’Arma”. Così Ilaria Cucchi dopo la prima udienza davanti al gup nel procedimento sui casi di depistaggio che coinvolge gli otto carabinieri. “La cosa mi risulta senza precedenti e la dedico a tutti quelli che hanno insinuato e continuano a insinuare che la famiglia Cucchi è contro l’Arma e viceversa. Una riconciliazione che per me e anche tra i cittadini, le persone normali e le istituzioni”, ha aggiunto. “In vicende come la nostra troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le famiglie – ha proseguito Ilaria Cucchi -. In quest’aula per la prima volta, un sindacato si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Tonelli” (ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega che denunciò Ilaria Cucchi per diffamazione, ndr).

LaPresse

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