Forza Italia, intervista a De Siano: “Per le Regionali potremmo fare le primarie”

NAPOLI – Parenti serpenti, vale anche in politica con i partiti che seppur alleati puntano a fare il proprio interesse prima che quello della coalizione. Lo dimostra la scelta della Lega di abbandonare Forza Italia e Fratelli d’Italia per andare al governo con il Movimento 5 Stelle, così come in passato lo ha dimostrato Silvio Berlusconi accordandosi con il Partito democratico. La politica del doppio forno, checché se ne dica, è emblematica anche della cosiddetta Terza Repubblica e, in alcuni casi, può rivelarsi utile, se non per vincere, per governare. Lo hanno capito tutti, perfino i ‘puristi’ grillini. A dimostrare che in politica, come in amore, tutto è concesso se c’è in ballo la propria sopravvivenza o il proprio successo sono le dinamiche interne al centrodestra. Meloniani, salviniani e berlusconiani alle Europee giocheranno separatamente e tenteranno di ‘farsi le scarpe’ vicendevolmente. A raccontare gli umori di Forza Italia è il senatore campano e coordinatore regionale Domenico De Siano

Onorevole, che tipo di strategia deve mettere in campo il suo partito per evitare di essere fagocitato dalla Lega?

Dobbiamo avere una linea politica chiara e rivolgerci ad una fascia di elettorato moderato, democratico e liberale. Dobbiamo essere noi a portare avanti determinati temi. In Italia viviamo un controsenso poiché un partito importante come la Lega si trova al governo con il Movimento 5 Stelle, ma sui territori resta nostro alleato. Credo che dovremmo comportarci di conseguenza. Sono tra coloro che pensano che se a livello locale la convenienza ci porta ad alleanze diverse, gli accordi vadano fatti. Negli ultimi anni Forza Italia ha perso buona parte del proprio elettorato.

Oggi, però, rispetto al passato c’è un problema in più da risolvere ed è l’avanzata della Lega, che da partito minoritario è diventato forza trainante del centrodestra. Quali sono stati i meccanismi che hanno prodotto tale inversione di ruoli? 

La perdita di elettorato non riguarda solo la Campania. Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi dal nostro partito. Nel corso della legislatura precedente abbiamo avuto diverse defezioni, vari pezzi man mano si sono staccati, e quando ci sono delle scissioni la colpa è sempre da distribuire a metà tra le parti. Negli ultimi anni abbiamo scontato l’assenza del presidente Berlusconi, estromesso in maniera antidemocratica dalle istituzioni italiane. Questo ha portato una serie di problemi che si sono tradotti in perdita di consensi a favore di un’altra componente del centrodestra. La Lega è passata dal 4-5% nazionale al 17% e adesso è sondata sopra al 30%. Non prende voti dal Partito democratico o dai 5 Stelle, o meglio da loro prende una minima parte, ma la stragrande maggioranza l’ha presa e la prende dall’elettorato di riferimento di Forza Italia.

Crede che la Lega, una volta Lega Nord, abbia davvero cambiato pelle e abbia scoperto l’interesse a rilanciare il Sud e la Campania? 

Di questo parlo spesso con gli amici e con i colleghi. Molti si chiedono come sia possibile che al Sud votino per la Lega che mette in atto una serie di politiche antimeridionali e utilizza il consenso del Mezzogiorno per fare i propri interessi al Nord. Come si fa a votare per la Lega? Penso che si voti per la Lega a causa della mancanza di un’offerta politica seria che possa essere un’alternativa. Noi rivendichiamo battaglie che vanno negli interessi dei cittadini di determinati territori, quelli del Sud che, solitamente, gli altri ignorano. La discussione sull’autonomia ne è un esempio. In un Paese dove non si parla di quello che può rappresentare l’autonomia differenziata di alcune regioni rispetto ad altre noi poniamo al centro del dibattito il benessere e gli interessi di tantissimi cittadini che credo siano a rischio. Dobbiamo far tesoro delle nostre mancanze precedenti per poter arrivare a trasmettere un messaggio serio all’elettorato. 

Le Europee saranno importanti per capire quanto è ancora attrattiva Forza Italia. Oltre alla candidatura di Silvio Berlusconi chi sarà in lista? 

La Campania fa parte di una circoscrizione che comprende anche la Basilicata, il Molise, l’Abruzzo, la Puglia e la Calabria. In lista devono esserci 18 persone, uomini e non le donne. Capolista il presidente Berlusconi e con lui riconfermati tutti gli uscenti: Martusciello, Matera e Patriciello. In più credo che dovremo individuare almeno altri tre profili campani. Dobbiamo pescare nel nostro bacino elettorale il personale politico attivo e tra i simpatizzanti che appartengono alla società civile. Stiamo creando le condizioni per avere una lista quanto più forte possibile. Detto ciò visto che si vota con il sistema proporzionale della preferenza, tre quelle esprimibili, noi come primo nome voteremo tutti Berlusconi. Nel 2020 ci saranno le elezioni regionali, un anno sembra lungo, ma per non arrivare impreparati servirà avviare ogni ragionamento molto prima.

Centrodestra unito? 

C’è tempo, pensi che in Basilicata hanno individuato il candidato governatore 7 giorni prima che si presentassero le liste. Lo schema del centrodestra unito è valido anche al Sud. Le Europee decreteranno chi tra Fi, Fdi e Lega dovrà indicare il candidato governatore? Per l’indicazione del presidente è chiaro che le Europee saranno un passaggio fondamentale. Serviranno a pesare sia noi che la Lega. Poi ci sarà una trattativa che coinvolgerà le regioni che vanno al voto al Sud. E’ ovvio che in alcuni casi saremo noi a indicare il candidato, in altri saranno Lega e Fdi. Se questa metodologia non va bene potremmo fare come in Puglia e procedere con primarie di coalizione. Io sono d’accordo con le primarie di coalizione, credo siano una metodologia seria e democratica. 

Stando ad alcune dichiarazioni di Salvini, ma anche della Meloni, si ha la sensazione che Forza Italia sia diventata l’ultima ruota del carro. Ha avuto anche lei la stessa sensazione? 

Chi fa politica non si meraviglia di questi atteggiamenti che sono legittimi da parte di tutti. Noi dobbiamo dimostrare alle Europee, che sono il primo appuntamento elettorale che ci coinvolge in maniera diretta, quello che valiamo noi e quello che valgono gli altri. 

Una sfida nella sfida, la partita tra Forza Italia e Lega è aperta? 

Certamente. 

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