ROMA – In merito alle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa si precisa che il debito della Difesa nel settore delle utenze (energia e acqua) e della TARSU generatosi negli anni scorsi, ammontava al 31 dicembre 2018 a circa 420 milioni di euro. Il Ministro della Difesa, sin dal suo insediamento, si è immediatamente fatto carico della problematica. Attivando presso lo Stato Maggiore della Difesa un tavolo tecnico per elaborare un piano di rientro.
Le disposizioni
I risultati di tale lavoro, che prevede un azzeramento del debito entro l’anno 2022, ha già prodotto effetti tangibili. Infatti, alla data del 31 dicembre 2019, il debito è stato ridotto a 325 milioni. Relativamente al pignoramento riportato dalla stampa è già in atto un’attività mirata a rimuovere nel più breve tempo possibile i vincoli sopracitati. Va inoltre specificato che il personale della Difesa impegnato nelle missioni operative internazionali non è in alcun modo coinvolto nella questione. E riceverà regolarmente il trattamento di missione previsto.
Le Forze Armate
Parallelamente, proseguono le attività per ridurre il fabbisogno energetico delle Forze Armate, attraverso l’ammodernamento delle infrastrutture. Che saranno improntate a criteri innovativi di ridotti consumi e di basso impatto ambientale.
(LaPresse)