Treno deragliato, al via le indagini sui binari. Folla al funerale del macchinista

Procedono spedite anche le indagini in Procura a Lodi e a Bologna, dove il pm Giulia Aragno ha interrogato il personale della centrale operativa presente al momento dell'incidente

Foto Antonio Calanni / AP

MILANO – Periti e gru al lavoro sui binari a Ospedaletto Lodigiano, dove giovedì scorso è deragliato il Frecciarossa 1000. Uccidendo i due macchinisti e ferendo altri 31 passeggeri. I tecnici nominati dalla Procura hanno effettuato i primi rilievi in corrispondenza dello scambio di Livraga, il “punto zero” da cui il treno è uscito dal tracciato. Con loro anche gli investigatori del Noif, il nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer che indaga sul tragico incidente. Proprio in quel punto esatto il treno, che viaggiava a forte velocità, è stato costretto a girare e ha lasciato i binari. La motrice del convoglio è stata sbalzata violentemente a diversi metri di distanza dal resto dei vagoni, che verranno rimossi nei prossimi giorni. I lavori procederanno a tappe forzate nel tentativo di riportare la situazione alla normalità e riaprire la linea dell’alta velocità in tempi brevi.

Indagini in corso

Procedono spedite anche le indagini in Procura a Lodi e a Bologna, dove il pm Giulia Aragno ha interrogato il personale della centrale operativa presente al momento dell’incidente. I magistrati hanno anche disposto il sequestro dei cellulari dei 5 addetti alla manutenzione di Rfi che nella notte tra mercoledì e giovedì erano al lavoro sullo scambio da cui è partito lo sviamento del treno. La procura, che la scorsa settimana ha indagato il caposquadra e i quattro operai, vuole adesso capire se tra loro ci siano state conversazioni in chat relative ai lavori svolti. O tra le loro comunicazioni ci siano altri elementi utili a chiarire l’accaduto. L’obiettivo è stabilire se vi sia stato un malfunzionamento del sistema oppure se si sia trattato di un errore umano da parte dei manutentori. O di chi quella mattina doveva sovrintendere alla linea.

Il funerale del macchinista

É stato anche il momento del lutto. Una folla colleghi si è stretta attorno ai familiari di Mario Dicuonzo, uno dei due macchinisti morti nell’incidente, partecipando ai suoi funerali a Pioltello. Presenti tra gli altri il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto di Milano Renato Saccone e il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti. Commuoventi le parole del figlio, Federico Dicuonzo, che ha ringraziato il padre dall’altare. Chiesa gremita anche martedì a Cologno Monzese, per l’ultimo saluto a Giuseppe Cicciu. A cui ha preso parte personale di Fs in divisa e molti dirigenti.

(LaPresse)

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