Disastro funivia: sono 14 le vittime, si indaga per capire le cause

Oggi il tavolo tecnico

Tragedia sulla funivia Stresa (Foto Ufficio stampa Soccorso Alpino/LaPresse)

Accertati i 14 morti tra cui anche un bambino di 9 anni, si indaga per capire le cause del cedimento delle corde della funivia dell’impianto Stresa-Mottarone con una cabinovia precipitata al suolo nella mattinata di ieri poco prima di mezzogiorno. Dopo essersi staccata dalle funi, la cabimovia “è precipitata per 15-20 metri – ha spiegato Giorgio Santacroce, tenente colonnello del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania – poi ha rotolato per qualche decina di metri e si è fermata contro due tronchi di alberi con un impatto tremendo”. Alcuni corpi sono stati sbalzati e ritrovati ad alcuni metri di distanza dal cavo tranciato.

Il tavolo

E’ previsto per questa mattina al Palacongressi di Stresa l’incontro tra la sindaca di Stresa Marcella Severino, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Al tavolo prenderanno parte anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, il prefetto di Verbania Angelo Sidoti, l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti e alla Protezione civile Marco Gabusi.

Le indagini

Ora saranno le indagini a spiegare il perchè di un tale disastro: “L’intera area è stata posta sotto sequestro – ha dichiarato il procuratore Olimpia Bossie nomineremo dei tecnici per accertare le cause dell’incidente. Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, poi dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati colposi. Si indaga su attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto. Bisognerà anche stabilire se il cavo si sia rotto o sganciato: non è un accertamento che può essere fatto nell’immediatezza sarà necessario fare verifiche di carattere tecnico”.

La funivia

Era stata già chiusa nel 2014 per una revisione generale per poi riprendere le attività nel 2016 dopo due anni di lavori di manutenzione e ammodernamento curati dalla società Leitner. Riaperta tra ottobre e dicembre del 2016 sono state anche rinnovate le relative stazioni di riferimento. Una funivia datata 1963 costruita per sostituire il vecchio percorso ferroviario. I lavori, allora affidati alla ditta Piemonte Funivie, terminarono nell’agosto del 1970. Nel 2002 la funivia era stata sottoposta a una revisione straordinaria da parte della ditta Poma Italia mentre nel 2009 era costruita dalla società Leitner una seggiovia biposto che dalla stazione di arrivo della funivia al Mottarone conduce alla croce in vetta al monte (1491 m s.l.m.), alle piste da sci.

Le dichiarazioni

Purtroppo le vittime accertate dell’incidente sono 14, tra cui un bambino di 9 anni. Ancora gravi ma stabili, invece, le condizioni di un altro bambino di 5 anni ricoverato in rianimazione all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Subito sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ridurre le fratture agli arti inferiori, ora resta sedato e intubato con prognosi riservata. “Ho saputo cosa era successo dai messaggi di WhatsApp – ha dichiarato la zia del piccolo –. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace‘, e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i contatti di WhatsApp dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini. Due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e ho capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco”. All’interno dell’ospedale anche i nonni del piccolo: “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino – dichiara uno dei due – e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un po’ con i bisnipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’”. E una zia medico aggiunge: “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso siamo qui, aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano”.

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