Dl green pass, la Lega vota contro e spacca la maggioranza. Letta: gravissimo, è incompatibile con il governo

Dl green pass, Lega vota contro e spacca maggioranza. Letta: Gravissimo, incompatibile con governo. E scatena l'ira del Pd.

Foto Stefano Porta / LaPresse Nella foto: Enrico Letta

ROMA – Dl green pass, Lega vota contro e spacca maggioranza. Letta: Gravissimo, incompatibile con governo. E scatena l’ira del Pd. “Trovo che sia un fatto gravissimo in sé e che sia avvenuto oggi”, tuona Enrico Letta segretario dem. “E’ incompatibile con lo stare nella maggioranza di Governo – rimarca – Chiedo su questo un chiarimento ufficiale e politico.

Non è possibile che su un tema come questo ci sia stato in Cdm un atteggiamento e in parlamento un altro. Qual è la Lega? Credo sia un gioco insopportabile”. A stretto giro il Carroccio replica: “È Letta che vive fuori dal mondo! Chiedere tamponi salivari gratuiti per gli italiani è buon senso, perché dire di no? Chiedere garanzie per lavoratori e imprenditori, chiedere la scuola per tutti gli studenti, difendere lavoratrici e lavoratori, poliziotti e insegnanti, è buon senso”. Da via Bellerio si evidenzia, infatti, che “su 900 emendamenti migliorativi presentati dalla Lega ne verranno accolti, forse, 2. PD e 5Stelle ragionano come se al governo ci fosse ancora Conte ma, per fortuna, adesso c’è Draghi”. Quello che manca, però, è la spiegazione del voto contrario di oggi e la risposta alla richiesta di chiarimento avanzata dall’alleato di governo. Letta non si scompone, ma è tagliente: “Il sistema Italia regge alle manifestazioni, mentre in Parlamento una forza di maggioranza affossa il Green Pass”.

La commissione Affari sociali di Montecitorio ha riaperto oggi i battenti con il decreto legge approvato il 23 luglio che inserisce la ‘patente’ per accedere ad alcune attività. La valanga di emendamenti presentati prima di chiudere i battenti si era assottigliata, senza però che il Carroccio – tra i più contrari all’obbligo – ritirasse i propri sulla soppressione del green pass. E per l’occasione il partito di Matteo Salvini ha schierato il suo pezzo da 90 sul tema: Claudio Borghi. Notoriamente no-euro, ma anche no-vax (a dimostrarlo la sua presenza alla manifestazione di Roma) e di conseguenza anche no-green pass, il deputato leghista va in sostituzione di un membro del suo gruppo e partecipa al voto degli emendamenti. Il risultato non cambia, ma registra un falla nella maggioranza con la Lega che vota assieme a ex-M5S – tra cui Sara Cunial espulsa dal MoVimento 5 Stelle per via delle sue posizioni antiscientifiche sui vaccini – e Fdi.

“Ho ricordato le risoluzioni di Consiglio d’Europa e Commissione UE.

Niente. Votato a favore della soppressione del green pass Lega, FdI e ex M5S. Contrari tutti gli altri”, scrive Borghi sui social. “Questo è. Mi spiace – spiega l’ex presidente della commissione Bilancio – ma la maggioranza così ha deciso. Non abbiamo ritirato emendamenti e ho provato ad argomentare in tutti i modi ma larga maggioranza trasversale a favore”.

E poi tenta di buttare acqua sul fuoco, ormai già ampiamente acceso: “Notare, non c’entra niente il Governo con conseguenti appelli dentro o fuori, qui ha deciso il Parlamento”.

I soci del governo Draghi tuttavia non ci stanno e gridano allo scandalo. Già subito dopo il voto ci aveva pensato l’omonimo del leghista, ma iscritto nelle fila del Pd, Enrico Borghi, ad accare il Carroccio: “Breve storia di una ambiguità profonda: 1) il Consiglio dei Ministri la Lega vota A FAVORE dell’introduzione del green pass; 2) alla Camera in conversione del decreto la Lega vota CONTRO il #greenpass (insieme con FdI ed ex 5 Stelle). E’ così che Salvini sostiene il governo?”. “Il vergognoso doppio gioco della Lega: a chiacchiere critiche ai No Vax, a Montecitorio opposizione dura al Decreto Green Pass”, rincara la dose il dem, Andrea Romano.

Intanto alla Camera si prosegue con la votazione degli emendamenti, l’obiettivo è quello di centrare l’approdo in aula fissato il 6 settembre. Da registrare il ko dell’opposizione sulla soppressione anche dell’articolo 1 del provvedimento, che proroga lo Stato di emergenza al 31 dicembre 2021.

Con via libera all’articolo 3 – che sancisce l’obbligo del green pass per consumare al tavolo, tra le altre cose, in bar e ristoranti al chiuso, per accedere a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi, musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre, piscine – si approra dunque il cuore della legge. E’ atteso per domani, invece, l’ok della commissione alla norma che prolunga la validità del green pass da 9 a 12 mesi e dovrebbe essere esaminata anche la proposta – condivisa dalla maggioranza – di inserire il test salivare, ma con procedimento di verifica molecolare, come requisito di validità del certificato verde. Secondo quanto apprende LaPresse, la maggioranza di governo non darà invece il via libera alla norma che chiedeva di allungare i tempi del tampone da 48 a 72 ore. In fase di riformulazione invece la proposta di autorizzare il vaccino anti-influenzale anche in farmacia.

(LaPresse)

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