Dl sicurezza, Orlando: interrogazione su controlli bus diretti a Roma il 10/11

Andrea Orlando del Pd ha depositato oggi un'interrogazione parlamentare scritta al Governo per sapere per quale motivo e con quali finalità le forze di polizia sabato 10 novembre abbiano bloccato i pullman di manifestanti diretti a Roma.

Roma, 12 nov. (La Presse) – Andrea Orlando del Pd ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare scritta al Governo per sapere per quale motivo e con quali finalità le forze di polizia sabato 10 novembre abbiano bloccato i pullman di manifestanti diretti a Roma. inoltre proceduto all’identificazione dei passeggeri. Orlando chiede inoltre quali siano stati gli esiti di detti controlli e come siano stati utilizzati dalle forze di polizia. Domanda infine se ci sia stato un ordine su tutto il territorio nazionale di procedere con questi controlli a tappetto. Inoltre se ciò sia dipeso da un’informativa di sicurezza o da un’indicazione politica. Sabato 10 novembre si sono infatti avute notizie da tutta Italia di pullman fermati dalle forze dell’ordine mentre erano diretti a Roma da ogni città del Paese.

dunque

i pullman fermati erano diretti alla manifestazione antirazzista convocata per il pomeriggio del 10 novembre. Ciò da una pluralità di sigle associative e politiche, contro il Decreto Salvini. Secondo quanto riportato dai fermati, le forze dell’ordine avrebbero fatto scendere i passeggeri dai pullman e proceduto all’identificazione di ognuno. Ciò per poi permettere ai mezzi di ripartire dopo attese che in alcuni casi hanno superato abbondantemente l’ora. Poiché tali procedure sono state adottate dalla polizia in diverse aree del Paese, appare impensabile che ciò sia avvenuto senza un’univoca indicazione dal centro. L’identificazione indiscriminata e a tappeto di persone che stanno raggiungendo una manifestazione politica è un atto lesivo delle libertà politiche dei cittadini. Una simile restrizione ai diritti di circolazione e di manifestazione della propria libera opinione politica, può avvenire solo in caso di pericoli concreti e fortemente motivati per la pubblica incolumità, circostanza che in questa vicenda non appare trovare alcun riscontro.

 

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