Dl Ucraina, O. Napoli: “Petrocelli è il problema di Conte, insieme sono il problema del Pd”

"L’insistenza ossessiva con cui Vito Petrocelli annuncia che non parteciperà al voto se il governo pone la fiducia o, senza la questione di fiducia, voterà contro il decreto sull’Ucraina è meno di un fastidioso rumore di fondo".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse10-06-2014 RomaRiunione dell'Ufficio di Presidenza di Forza ItaliaNella foto Osvaldo NapoliPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse10-06-2014 Roma (Italy)Bureau meeting In the photo Osvaldo Napoli

ROMA – “L’insistenza ossessiva con cui Vito Petrocelli annuncia che non parteciperà al voto se il governo pone la fiducia o, senza la questione di fiducia, voterà contro il decreto sull’Ucraina è meno di un fastidioso rumore di fondo. Essendo Petrocelli un poltronista, uno dei tanti fioriti in questi anni nel partito nato come anti-casta, non viene minimamente sfiorato da questioni di coerenza o di moralità: la poltrona viene prima di tutto. Il presidente della Commissione Esteri schierato contro il governo su un tema cruciale della politica estera sarebbe, in condizioni normali, un problema del segretario del suo partito”. Così Osvaldo Napoli, deputato di Azione-+Europa e componente della Commissione Esteri. “Nel M5S, però, di normale non è rimasto proprio niente. Il segretario in attesa di rilegittimazione si trova infatti d’accordo con Petrocelli, dunque virtualmente all’opposizione non solo del governo ma del loro stesso ministro degli Esteri. Come nel gioco della matrioske il problema Petrocelli è avvolto nel problema Conte, e tutti e due sono problemi del loro principale alleato, cioè il Pd che ha scelto, senza esitazioni, di attestarsi sulla linea della solidarietà piena con Draghi e con i nostri alleati. Confidiamo, ovviamente, nelle doti acrobatiche di Giuseppe Conte il quale, incassata la rielezione alla leadership, farà la consueta marcia indietro con la dialettica funambolica del buon avvocato di paese. Azione -+Europa, come Carlo Calenda non si stanca di ripetere, non potrà mai accettare di allearsi con il Pd se prima quel partito non avrà sciolto ogni legame con un partito inaffidabile come i Cinquestelle. Quanto all’Ucraina, in Parlamento ci sarà sempre una maggioranza molto ampia, con o senza Conte, con o senza Salvini. Come le migliaia di russi che scappano dal loro Paese, anche Conti e Salvini dovranno mettere in conto i parlamentari che scapperanno dai loro gruppi”, conclude Napoli.

LaPresse

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