Droga: operazione ‘Magnetic box’ a L’Aquila, 7 arresti, sequestrati 2 kg stupefacente

Sgominata dalla polizia dell'Aquila un'associazione a delinquere specializzata in spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo di regione

Foto LaPresse/ Giordan Ambrico Blitz Polizia

L’AQUILA – Sgominata dalla polizia dell’Aquila un’associazione a delinquere specializzata in spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo di regione. La sostanza stupefacente sequestrata nel corso di tutta l’attività d’indagine, durata pressappoco 2 anni, è di circa 2 chili. Sette le persone arrestate al momento, 5 in carcere e 2 ai domiciliari, tutti di origine kosovara e albanese, tra i 20 e i 37 anni, con precedenti specifici in materia di stupefacenti ed appartenenti ad una famiglia che da almeno 10 anni vive all’Aquila. Tutti associati tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di trasporto, acquisto, vendita, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, cocaina per l’esattezza. È questo un primo bilancio di Magnetic box, operazione della Squadra mobile della Questura dell’Aquila coadiuvata dai reparti Prevenzione crimine e Volo e dalle Unità cinofile, con 60 uomini impiegati sul territorio. “Oltre all’elicottero che sta ancora continuando fino a che non troveremo tutti gli altri soggetti che mancano”. Lo ha detto il dirigente della Squadra mobile dell’Aquila, Danilo Di Laura.

Il nome dell’operazione prende spunto da un metodo particolare usato dai componenti dell’associazione per nascondere la cocaina: box magnetici per il trasporto e l’occultamento della droga, ancorati a parti metalliche. Confezioni saldamente nascoste e difficilmente individuabili dalla polizia come il fondo delle autovetture o le parti retrostanti dei guardrail stradali. É stata sequestrata anche una pistola giocattolo di una delle tante operazioni messe a segno in questi anni dalla Squadra mobile. “Ovviamente ci tengono a manifestare una certa aggressività però non è ancora stata riscontrata nessuna arma vera e propria” ha tenuto a precisare il dirigente. Gli associati comunicavano tra loro con disinvoltura in lingua madre, oltre ad usare termini criptati e comunicare attraverso i canali social Whatsapp e Telegram. Lo spaccio della cocaina fruttava dai 30 ai 50 euro al pezzo, sui 0,3 e 0,5 grammi a dose.

Le ordinanze di misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di L’Aquila su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e della Procura della Repubblica di L’Aquila.

“Associazione a delinquere specializzata in spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto che c’è una struttura dimostrata alle spalle grazie alle attività investigative”, ha spiegato il vice questore aggiunto Di Laura sottolineando il frutto dell’attività di spaccio veniva reinvestito dall’associazione soprattutto all’estero in immobili e attività commerciali.

In via occasionale l’associazione impiegava anche minori come manovalanza. “Ma non abbiamo avuto riscontro che facciano parte di questa organizzazione ” ha rimarcato il dirigente Di Laura. All’Aquila sono state diverse le piazze di spaccio attivate dal gruppo, non solo in centro. “Stiamo ancora operando le ricerche finché non saranno catturati tutti i soggetti coinvolti. In questo abbiamo coinvolto le polizie straniere per catturare quei soggetti che non sono in Italia” ha concluso il dirigente.

(LaPresse)

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