BRINDISI – Ancora piombo e sangue a Brindisi. Il bilancio dell’ultima incursione armata nella zona del quartiere Sant’Elia è di un uomo ferito a colpi di pistola. L’episodio si è verificato attorno alla mezzanotte di domenica.
La ricostruzione
Un 28enne che si trovava nei pressi di una pizzeria in piazza Raffaello è stato raggiunto da due proiettili. Il giovane si è accasciato ed è stato soccorso. Restano ancora da chiarire la dinamica e il movente del raid. L’uomo, residente poco lontano dal luogo dell’incursione armata, dove gli agenti hanno recuperato due bossoli. Territorio ‘caldo’ quello della punta della Puglia.
L’ultimo raid risale al 25 settembre
Lo scorso 25 settembre un uomo di 38 anni rimase ferito dopo una sparatoria avvenuta in via Calamandrei, nella zona delle palazzine popolari della 167. I carabinieri arrestarono per tentato omicidio il presunto aggressore: si trattava di un 23enne del posto. Secondo la prima ricostruzione, il giovane avrebbe aperto il fuoco al culmine di una lite, colpendo l’altro al collo e a un braccio. Il malcapitato fu ricoverato in codice rosso all’ospedale Perrino di Brindisi. Ma non è tutto. Lo scorso 4 luglio, poco dopo le 4 del mattino, si costituì nella sede del Comando Compagnia di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, un 42enne già noto alle forze dell’ordine che, verso la mezzanotte precedente, all’interno di un bar del luogo, aveva esploso 5 colpi di pistola calibro 6,35 contro un 33enne pregiudicato del posto, al termine di un litigio. Subito dopo si diede alla fuga. L’arma rinvenuta, risultata originariamente un giocattolo, era stata modificata e pertanto era idonea allo sparo.
Il tentato omicidio a San Vito dei Normanni
All’interno della camera di cartuccia aveva ancora un colpo inesploso L’uomo, che dopo la sparatoria si era nascosto a casa di un amico fingendo un litigio con la moglie, si era sottratto per oltre quattro ore alle ricerche dei carabinieri che nella notte avevano letteralmente passato al setaccio la città di San Vito dei Normanni, eseguendo una decina di perquisizioni domiciliari e posto di blocco e di controllo. A seguito del tentato omicidio l’uomo, dopo essere sottoposto all’esame dello stub per reperire tracce di nitrato di ammonio e materiale esplodente su epidermide e vestiti, fu sottoposto a fermo d’indiziato di delitto.