Ecoballe, grana dimenticata in Regione

Dopo le critiche del Consiglio d’Europa l’esponente renziano invoca l’intervento del vicepresidente Bonavitacola

NAPOLI -La questione irrisolta delle ecoballe da smaltire torna alla ribalta dopo l’intervento del Consiglio d’Europa, che ha chiesto informazioni alla Regione sulla vicenda, notando che finora l’ente di Palazzo Santa Lucia non ha ottemperato alle prescrizioni. Secondo il componente di minoranza della commissione Ambiente Maria Muscarà (5 Stelle), la discussone sulle ecoballe “non viene incardinata in commissione né discussa in aula, l’opposizione non esiste. Gli organismi consiliari lavorano se c’è la minoranza che spinge a lavorare, ma l’ufficio di presidenza, del quale peraltro anch’io faccio parte, non calendarizza. Per ottenere la convocazione dell’ultimo question time ho dovuto scrivere al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero”. Sullo smaltimento, la Muscarà nota che “gli impianti, in Italia e all’estero, sono sempre quelli e, in un mondo che continua a moltiplicare la produzione di immondizia, emettendo ecoballe si ingolfa un sistema che già non regge i ritmi attuali, tanto è vero che abbiamo mandato i rifiuti in Tunisia e da un anno sono fermi. Le vicissitudini giudiziarie davanti a Tar e Consiglio di Stato non risolveranno nulla: in base all’ultima sentenza, l’immondizia dovrebbe tornare in Campania, ma De Luca non ne parla. La maggior parte delle ecoballe sono state bruciate in Lombardia, pagando un prezzo enorme per il trasporto e lo smaltimento, poi però ci prendiamo 150 tonnellate al giorno di rifiuti tal quali da Roma: finiranno agli Stir dove saranno differenziati alla meno peggio, poi, dato che l’accordo non prevede che vengano smaltiti nella nostra regione, ripartiranno verso un’altra destinazione per essere bruciati”.

Da parte sua, il consigliere di maggioranza (Italia viva) Vincenzo Santangelo osserva che “la questione è complessa e subito dopo queste amministrative bisognerà organizzare un tavolo istituzionale e coinvolgere il vicepresidente Fulvio Bonavitacola per trovare una soluzione”. I ritardi rimproverati alla Regione dal Consiglio d’Europa sono imputabili, secondo l’esponente renziano, dai “soliti problemi burocratici degli uffici” e non a De Luca: “La caparbietà del presidente non la conosco solo io, figuriamoci se non vuole mantenere una promessa fatta. E’ venuto sicuramente a conoscenza della missiva del Consiglio d’Europa e starà prendendo provvedimenti”.

Il problema, conclude Santangelo, “sarà discusso in cnsiglio regionale nella prima seduta utile dopo le elezioni comunali: un argomento così delicato non può passare inosservato¨

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha notato che “le autorità non hanno fornito alcuna informazione” sul funzionamento quotidiano del sistema di smaltimento dei rifiuti, “la rimozione dei “rifiuti storici” accumulati prima del 2009; il funzionamento pratico e il livello di coordinamento dei vari meccanismi di monitoraggio istituiti a livello nazionale e la mancanza di rimedi efficaci”.

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