Ecotassa, Salvini e Di Maio pronti al dietrofront. Castelli: E’ nel contratto

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Laura Castelli

Roma – Prima l’annuncio ‘green’ in pompa magna, poi la retromarcia governativa. Con la ‘crepa’ finale di coalizione firmata Castelli.

E’ un vero e proprio caos quello scatenato dall’ecotassa sull’auto, introdotto da un emendamento 5 Stelle alla manovra approvato alla Camera e che prevede incentivi dai 1.500 ai 6 mila euro per chi acquista – tra il 2019 e il 2021 – un’auto nuova elettrica, ibrida o comunque poco inquinante.

Peccato che di fatto chi, invece, ne comprerà una nuova alimentata con carburanti più inquinanti, dovrà pagare un’imposta che, sarà legata alle emissioni di CO2 del veicolo, ma in media da 150 fino a un massimo di 3mila euro.

Come era logico aspettarsi con una norma così ambigua – e che non specifica l’esenzione per i mezzi già in circolazione – la protesta è montata da ogni versante, partendo dai costruttori fino ai sindacati.

L’Unrae parla di “proposta paradossale e negativa”

La Cgia di Mestre esprime un secco no all’ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel per favorire l’acquisto di quelle elettriche perché sulle auto “grava già un carico fiscale di oltre 70 miliardi di euro all’anno”.

Le critiche sono copiose in poche ore e il governo ‘annusa’ l’aria

Il primo a correre ai ripari è il vicepremier Matteo Salvini, che assicura: “Sono contrario ad una tassa che vada a tassare un bene già ipertassato. Sono assolutamente contrario a nuove tasse sull’auto“.

A ruota arrivano le parole del capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo

A proposito del bonus-malus sulle automobili introdotto nella manovra economica alla Camera, pur condividendo il fatto che vada incentivato l’acquisto di auto elettriche, siamo però contrari ad un aggravio di costi per chi acquista auto di normale dotazione. Pertanto cambieremo la norma al Senato“.

Reazioni dal M5S ‘colpevole’ della norma tanto contestata

Scende in campo il capo politico, Luigi Di Maio, con un doppio blitz su Facebook. Prima chiarisce “Non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più”, poi tende la mano ai critici: “Ho deciso di convocare un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l’auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori, a partire da FCA, e con le associazioni dei consumatori“.

“Non ci sarà nessuno choc di mercato”

La norma sarà migliorata in Senato e prevederà piccole penali unicamente su “auto fortemente inquinanti con il vecchio motore a scoppio e di grossa cilindrata”.

Il ‘caso’ sembra quasi rientrato, anche se qualcuno nel M5S non molla

A sparigliare la carte ci pensa il sottosegretario all’Economia che rimette tutto in gioco. “La volontà politica del governo è tenerla, perché non colpisce chi ha un’auto molto vecchia, né chi compra una macchina sotto una certa cilindrata. Comunque le persone meno abbienti non sono colpite ed è nel contratto di governo“, chiosa la sottosegretaria. Questa volta anche i motori elettrici, sempre silenzoosi, stanno facendo davvero rumore.

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