Egitto, liberato il fotoreporter Shawkan: era in carcere dal 2013

È stato liberato stamattina in Egitto il fotogiornalista Mahmoud Abu Zeid detto 'Shawkan' dopo quasi sei anni in carcere

Photo by Khaled DESOUKI / AFP

IL CAIRO (Egitto) – Egitto, liberato il fotoreporter Shawkan: era in carcere dal 2013. È stato liberato stamattina in Egitto il fotogiornalista Mahmoud Abu Zeid detto ‘Shawkan’ dopo quasi sei anni in carcere. Seguiti al suo arresto nel 2013 mentre copriva per lavoro la sanguinosa repressione a piazza Rabaa al-Adawiyya al Cairo. “È uscito alle 6 di mattina locali dal commissariato di Al Haram (vicino alle piramidi di Giza ndr.) ed è attualmente a casa sua”, ha riferito ad AFP il suo avvocato, Taher Aboul Nasr. Shawkan però, 31 anni, dovrà sottoporsi a un controllo giudiziario rigido per altri cinque anni. Con l’obbligo di dormire ogni sera nel commissariato del suo quartiere.

Parlando nella sua casa di Giza, ha detto che i primi momenti di libertà gli sono sembrati “come se stessi volanbdo”. Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha denunciato oggi queste condizioni. Il coordinatore della ong per Nord Africa e Medioriente, Sherif Mansour, invita “le autorità a porre fine a un trattamento vergognoso del fotoreporter eliminando ogni condizione per la sua liberazione”. Da stamattina circolano sui social network diverse foto del giovane giornalista con un grande sorriso o mentre tiene una macchina fotografica.

Egitto, Shawkan era stato condannato a cinque anni di carcere

Un tribunale aveva condannato Shawkan a cinque anni di carcere a settembre, il che copriva retroattivamente il periodo già trascorso in detenzione. Ma il fotografo è rimasto in carcere diversi mesi dopo questa decisione. Perché al momento della decisione del tribunale la situazione non era stata regolarizzata con l’amministrazione penitenziaria.

Secondo il legale del fotoreporter, un ricorso contro la condanna è stato respinto. Insignito del premio mondiale dell’Unesco per la libertà di stampa a maggio scorso, Shawkan era accusatoi di “omicidio, tentato omicidio e appartenenza a un gruppo terroristico” e rischiava la pena di morte. Diverse ong internazionali hanno lavorato senza sosta per il suo rilascio, denunciando attraverso il suo caso una attitudine repressiva del potere nei confronti dei media in Egitto.

Shawkan fu arrestato mentre seguiva degli scontri

Shawkan fu arrestato ad agosto del 2013 mentre seguiva per lavoro gli scontri tra forze di sicurezza e sostenitori del presidente destituito Mohammed Morsi, che finirono in un bagno di sangue in cui morirono centinaia di manifestanti. “Siamo stati arrestati nei primi 30-40 minuti (dopo l’inizio degli scontri ndr.). Ci sono stati tolti i materiali”, ha raccontato Shawkan. “Gli altri sono stati rilasciati due ore dopo. Io sono uscito da casa mia per fare delle foto e non sono tornato per cinque anni e mezzo”, ha aggiunto. Il fotogiornalista è stato messo a processo insieme ad altri 739 imputati, la maggior parte dei quali accusati di avere ucciso poliziotti e di avere danneggiato dei beni. Si è trattato di uno dei più grandi processi di massa dopo la rivolta del 2011 che portarono alla caduta di Hosni Mubarak.

(LaPresse/AFP)

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