Emergenze pre-Covid, un pericoloso oblio

Foto Claudio Furlan - LaPresse

Problemi ‘congelati’ dal coronavirus: il primo che viene in mente è l’immigrazione. Salvini a suo tempo ci guadagnò il ‘picco’ di presunti consensi elettorali. E ora? Che fine hanno fatto tutti questi migranti così pericolosi per gli italiani? Davvero il pericolo contagi ha azzerato le partenze dei barconi? Di sicuro all’uscita dei supermercati oggi non li si vedono più a chiedere
una moneta. Tutti quelli che c’erano prima che fine hanno fatto? E’ come la camorra ai tempi di
Mussolini? Nascosta nei bunker in attesa di tempi migliori? A nessun politico interessa, nessuno dice chi si sta occupando dell’assistenza ai migranti presenti sul suolo italiano e nessuno ci aggiorna sugli eventuali nuovi sbarchi. E il tema del debito pubblico? Anche prima del coronavi-
rus era una delle principali questioni all’attenzione dell’agenda politica. Fare miliardi di euro di debito in più per tappare i buchi causati dal lockdown quali conseguenze avrà sui cittadini? Di sicuro non sarà una ‘partita di giro’ che si auto-annullerà grazie alla beneamata solidarietà tra gli Stati europei. E la corruzione dei rappresentanti delle istituzioni? E’ improvvisamente scomparsa? In nome del nemico comune anche i corrotti si sono redenti? Non c’è più nessuno, oggi, che stia agendo in malafede nella gestione di questa valanga di soldi messa sul piatto dal governo per l’emergenza? I commercianti e gli imprenditori non stanno più cedendo alle ‘lusinghe’ della camorra per ottenere liquidità monetaria? Chi più dei camorristi ha cash in grandi quantità? Pensare oggi ai problemi di ieri vuol dire anche tornare preparati alla vita di prima.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome