ROMA – L’ex parlamentare Pd David Ermini eletto vicepresidente del Csm, il Movimento 5 Stelle insorge e la Lega lo segue. Ieri non si erano registrate dichiarazioni degli esponenti salviniani. I due componenti del Csm in quota leghista, Stefano Cavanna ed Emanuele Basile, avevano comunque votato per Alberto Maria Benedetti, membro laico in Consiglio in quota M5S. Oggi è però arrivato l’intervento del leader Matteo Salvini, in Prefettura a Milano per il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sulla questione ha dichiarato: “Abbiamo visto ieri con l’elezione del vicepresidente del Csm che c’è da lavorare sul fronte di una giustizia indipendente davvero”.
I 5 Stelle attaccano con Di Maio e Bonafede
Ma le critiche più dure sono venute dai 5 Stelle, a cominciare dal vicepremier Luigi Di Maio e dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. A poco sono servite le dichiarazioni concilianti di Ermini. Il neo-eletto vicepresidente, seduto al fianco del capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha detto: “Quando veniamo qui ognuno di noi dismette la casacca che aveva un minuto prima e risponde solo alla legge e alla Costituzione”. Non basta neanche l’annuncio di aver chiesto la sospensione come iscritto al Pd “per avere la libertà dedicarmi a questo compito”. Il ministro Bonafede ha dichiarato: “Ci sono atti che hanno un significato politico che non può essere ignorato”. E Di Maio ha commentato: “Avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito”.
Colletti frena: “Colpa nostra”
Unica voce fuori dal coro 5Stelle, quella di Andrea Colletti: “La colpa dell’elezione di Ermini quale vicepresidente del Csm non è dei togati e laici che lo hanno votato. È nostra, come M5S, la colpa di averlo votato, nonostante fosse un politico vicinissimo a Renzi”.
La componente del Csm Area: da Bonafede “grave mancanza di rispetto”
Dai togati arriva il dissenso per le parole pronunciate dai due membri del governo giallo-verde. In particolare da Area, la corrente che ha espresso la sua preferenza per Benedetti. In una nota si parla di “grande allarme” per gli inappropriati interventi del Ministro della Giustizia e del Vicepremier Di Maio“.
I giudici criticano “in particolare, le parole del Ministro della Giustizia” che “esprimono una grave mancanza di rispetto e di senso istituzionale”. Questo atteggiamento, scrivono, “rischia di delegittimare la vicepresidenza ed il Consiglio Superiore della Magistratura, che, quale organo costituzionale di garanzia dell’indipendenza e autonomia della magistratura, deve essere invece preservato dallo scontro politico”.