Estorsione nel Napoletano, 2 arresti: preso anche il boss NOMI E FOTO

CASALNUOVO – Pizzo e lavori gratis, il boss bloccato insieme ad un complice. E’ quanto emerso a conclusione di un blitz messo a segno ieri mattina dalla Squadra Mobile di Napoli e dagli agenti del commissariato di Acerra che a Casalnuovo hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di due persone. Si tratta del ras Francesco Rea, meglio conosciuto come ‘o pagliesco e di Massimo Nicotera (nella foto a destra), detto ‘o smith, entrambi di Casalnuovo. Sono accusati di tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’organizzazione di stampo camorristico clan Rea-Veneruso, attiva tra Casalnuovo, Volla e le zone limitrofe. In particolare, la presunta condotta estorsiva sarebbe stata posta in essere dal mese di settembre 2022 ai danni di un imprenditore edile nei confronti del quale, mediante minacce, gli indagati avrebbero preteso il pagamento di tangenti per ogni appartamento costruito dalla vittima nonché l’esecuzione gratuita di lavori presso l’abitazione di uno dei fermati.

Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, che sarà trasmessa al giudice per la convalida e l’emissione di ordinanza cautelare, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari del decreto di fermo, infatti, sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva. Nelle prossime ore verrà fissata l’udienza di convalida del fermo: i due, agli atti, sono difesi dall’avvocato Emiliano Iasevoli. Il ras 59enne aveva finito di scontare tutte le sue condanne ed era praticamente libero: ad oggi è imputato in un processo di usura il cui dibattimento si sta celebrando presso il tribunale di Nola. La presunta vittima è un macellaio: stando alle contestazioni il commerciante, che nel 2006 aveva contratto un debito di 110mila euro nei confronti di un’altra persona, avrebbe dovuto corrispondere altri 90mila euro di interessi maturati in soli sei mesi, da aprile del 2008 a settembre del 2009.

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Francesco Rea
Massimo Nicotera

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