Europee, Iv e Azione si dividono

Europee, Iv e Azione si dividono
Europee, Iv e Azione si dividono

NAPOLI – Addio all’ipotesi di lista unica alle Europee, Azione e Italia viva sono al lavoro per le candidature. Le parole di Carlo Calenda lasciano ormai pochissimo spazio a intese: se in Regione c’è il vessillo di Vincenzo De Luca sotto il quale raccogliersi, per la corsa a Strasburgo il discorso è diverso e quindi nella circoscrizione Sud, come altrove, si va separati. Per Azione sono annunciate le candidature dell’uscente Giuseppe Ferrandino e dell’ex consigliere regionale Luigi Bosco e dovrebbe aggiungersi Gigi Casciello, già deputato di Forza Italia. Un altro nome lo indicherà il gruppo dei consiglieri regionali pugliesi, un altro ancora sarà espresso dal gruppo dei calabresi. Dalla Basilicata non sarà ricandidato l’ex Pd Gianni Pittella, più volte in parlamento a Strasburgo: punta infatti ad avere un ruolo alle regionali lucane di marzo. In lista potrebbero entrare anche nomi extra Azione: Calenda sta infatti lavorando a un’intesa organica con Più Europa di Emma Bonino. Questa alleanza era in ballo già da quando si parlava di lista unica con Iv. 

In Italia viva fra i nomi per la circoscrizione meridionale c’è quello dell’assessore regionale Nicola Caputo, oltre agli ex ministri Bellanova e Bonelli. Da segnalare che sia Bosco (in Azione) che Caputo (in Iv) sono deluchiani della prima ora e lotteranno per avere l’appoggio del governatore. Se De Luca esprimerà un suo nome nella lista del Pd (come quello dell’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini) sarà ovviamente concentrato sul suo candidato, ma se non lo farà potrebbe essere meno “distratto” e sostenere indirettamente i candidati delle liste moderate. Azione e Iv ricambierebbero il favore formando la lista per il governatore alle Regionali del 2025. 

Per entrambi i partiti la sfida è superare la soglia di sbarramento del 4%, impresa che sarebbe stata più facile con la lista unica. Il progetto di abbassare il quorum al 3% sembra essersi arenato: i partiti del centrodestra non apprezzando l’idea, mentre il Pd è diviso fra chi pensa che potrebbe portare vantaggi al partito e chi invece la vede come una modifica favorevole solo ai “cespugli”. Verosimile, quindi, che si vada al voto con la soglia consueta.   

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