Fecondazione eterologa, sempre più richieste ma costi molto alti. Asl di Roma l’unica nel Centro-Sud

Foto Giulio Napolitano / LaPresse

Sempre più richiesta di fecondazione eterologa anche se esistono ancora troppi ostacolo, come costi e burocrazia. Oltre ad una cronica carenza di centri specializzati: la Asl di Roma è costretta a coprire tutto il Centro-Sud.

L’incremento

“L’aumento – spiega la relazione del ministero della Salute – è stato di circa il 20% sia per i cicli che dei nuovi nati grazie alla tecnica, che prevede l’uso di gameti, ovuli e spermatozoi, esterni alla coppia. Sono stati affrontati diversi casi con ottimi risultati, ma quella del costo rimane comunque una grande difficoltà”.

I costi

“Restano ancora molto alti – spiega Arianna Pacchiarotti, responsabile Pma dell’ospedale San Filippo Neri di Roma –. Registriamo una grande richiesta  nonostante il ticket per effettuarla sia alto, circa 4mila euro, mentre nei centri privati è più del doppio provengono coppie anche da fuori regione, recentemente abbiamo avuto richieste da Marche, Calabria, Basilicata“. 

La denuncia

“A scoraggiare i centri pubblici – aggiunge Pacchiarotti – è soprattutto la burocrazia legata alle autorizzazioni da ottenere. Ci sono voluti quasi due anni di preparazione per riuscire a partire, circa un anno fa abbiamo avuto la prima difficoltà nell’identificare la procedura che permettesse l’approvvigionamento dei gameti, provenienti da banche estere a causa della mancanza di donatori in Italia, poi anche per la tariffazione, perché i Lea ministeriali non danno indicazioni in questo senso. Anche interfacciare i gestionali delle banche estere con quelli che si usano in ospedale non è stato facile”.

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