Ferrara, denunciati 22 indebiti percettori del Reddito di cittadinanza

Foto Tonino Bonomo / LaPresse

FERRARA – I finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara, nell’ambito della sistematica azione di contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno individuato 22 soggetti che hanno illecitamente ottenuto il reddito di cittadinanza, utilizzando dichiarazioni e/o documenti falsi, oppure omettendo le informazioni dovute nella dichiarazione sostituzione unica (D.S.U.).

Oltre alla denuncia, i percettori del sussidio sono stati segnalati all’INPS per la revoca e/o la sospensione del contributo e per il recupero delle somme già erogate, che si aggirano ad una cifra di circa 160.000 euro.

In un primo filone investigativo, la Compagnia di Ferrara, attraverso una mirata attività info-investigativa e con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha approfondito la posizione reddituale e patrimoniale di 18 cittadini stranieri: 4 rumeni, 4 pakistani, 4 afgani, 3 nigeriani, 2 bengalesi, 1 siriano, che hanno falsamente autocertificato, nelle istanze prodotte per ottenere il sussidio, di essere, da lungo periodo di tempo, residenti in Italia, percependo sussidi mensili dai 500 ai 700 €.

 In questi casi la normativa richiede, per i cittadini stranieri, la sussistenza di un doppio requisito per richiedere ed ottenere il ‘Rdc’: la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio erogato e il possesso della cittadinanza di un Paese U.E. o di un permesso di soggiorno permanente o di lungo periodo (per gli extra comunitari).

Un’ulteriore attività informativa ha portato a scoprire altri 4 casi irregolari. Il Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Ferrara, ha denunciato 4 extracomunitari (3 nigeriani e 1 albanese) che nelle relative D.S.U. hanno falsamente attestato di essere disoccupati, mentre di fatto risultavano titolari di attività commerciali (ambulanti, rivenditori di auto, titolari di imprese di pulizia) dalle quali traevano il sostentamento per i rispettivi nuclei familiari.

(LaPresse)

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