Filippo Penati, muore l’ex presidente della Provincia di Milano

Penati parlò della sua malattia lo scorso luglio, quando fu condannato in appello insieme ad altre 11 persone per la vicenda Serravalle

Foto Piero Cruciatti / LaPresse 28-04-2017 Sesto San Giovanni, Italia Politica Incontro su 'Sicurezza a Sesto' con il ministro Marco Minniti Nella foto: Filippo Penati Photo Piero Cruciatti / LaPresse 28-04-2017 Sesto San Giovanni, Italy Politics Meeting on security with Minister Marco Minniti In the photo: Filippo Penati

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MILANO – Classe 1952, si è spento a soli 66 anni Filippo Penati, dirigente del Partito democratico e presidente della Provincia di Milano dal 2004 al 2009. Penati, era stato prima sindaco di Sesto San Giovanni, poi durante il periodo di Pierluigi Bersani alla guida dei dem fu a capo della sua segreteria politica. Si è spento poche ore fa per un cancro, malattia di cui aveva parlato pubblicamente in prima persona nel luglio scorso, in occasione di un processo a suo carico.

“Ammalato per colpa dei processi”

Nel luglio scorso la Corte dei Conti della Lombardia ha condannato in appello Filippo Penati e altre 11 persone per la vicenda della compravendita del 15% delle azioni della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio. Una vicenda che risale a circa dieci anni fa. Per l’accusa Penati avrebbe dovuto versare oltre 19,7 milioni di euro in favore della Regione Lombardia. In quella occasione Penati parlò della sua malattia: “Un anno fa mi è stato riscontrato un cancro, e i medici concordano che è anche conseguenza della mia vicenda giudiziaria. Da un anno sto combattendo. Questa è la sfida più importante della mia vita. Della vicenda Serravalle si occuperanno i miei legali, faranno ricorso e questa vicenda si scioglierà come neve al sole”. 

Il ‘sistema Sesto’

Nel 2017 Penati è stato assolto in secondo grado per la vicenda con al centro il cosiddetto ‘sistema Sesto’. In quell’inchiesta l’ex presidente della Provincia di Milano era accusato di corruzione e finanziamento illecito. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado i giudici avevano scritto che era stata provata l’esistenza del sistema Sesto, come incontro tra gli interessi di imprenditori e quelli di finanziamento della politica. Ma mancava la prova che Penati avesse avuto in cambio denaro o altre forme di utilità contrari ai doveri d’ufficio.

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