Flat tax, Brunetta: “Basta provocare i mercati, il deficit salirebbe al 5,2%”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Renato Brunetta

ROMA– “La campagna elettorale è finita, le elezioni ci sono state ma il Governo continua a fare promesse a tutto spiano, sostenendo di non voler rispettare i vincoli europei di finanza pubblica su deficit e debito nonostante lo spread continui a salire. Già nel 2020 il deficit è previsto salire al 3,5% del Pil nel caso in cui l’Esecutivo non intenda far scattare le clausole di salvaguardia sull’aumento dell’IVA previste dalla legislazione vigente, pari a 23,1 miliardi, come giurato dai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Un livello che eccederebbe la soglia del 3,0% stabilita dai Trattati europei. Ora, la Lega afferma di essere pronta a proporre l’introduzione della flat tax per famiglie e imprese che costa all’incirca 30 miliardi di euro. Facendo due conti, se questa fosse approvata davvero nella prossima Legge di Bilancio, il rapporto deficit/Pil lieviterebbe alla cifra monstre del 5,2%.

Matteo Salvini ha anche detto che il Governo continuerà a spendere fin quando il tasso di disoccupazione non sarà sceso al 5,0% che è, tanto per fare un esempio, quello che attualmente si verifica in Germania. Temiamo che gli investitori internazionali, che già si sono rimessi a vendere i nostri titoli di Stato, non prenderanno bene quest’ennesima provocazione da parte del leader della Lega”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
(LaPresse)

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