Flat tax, Di Maio: “Nessun no da Tria”

Di Maio rassicura sulla flat tax: "Nessun no da Tria, può evitare di essere iniqua mettendo un tetto"

Foto Valerio Portelli / LaPresse Nella Foto: Luigi Di Maio

ROMA – Il vicepremier Luigi Di Maio rassicura su tenuta del governo e flat tax. Ieri mattina c’è stato un vertice tra il leader dei pentastellati, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e il premier Giuseppe Conte. A un giorno dal tavolo Di Maio ha spiegato che non ci saranno rallentamenti sulla flat tax: “Ieri non ho visto il ministro Tria che diceva no, la flat tax non si può fare o non si può contemplare alcun tipo di deficit”, ha spiegato a ‘Radio Anch’io’. “Quando l’incontro è finito ci siamo alzati tutti quanti, il ministro dell’Interno non ha partecipato dopo a questioni più tecniche che riguardavano altri ministeri”, ha detto riferendosi a Salvini.

Soglie per la flat tax

“La flat tax può evitare di essere iniqua mettendo un tetto, perché se si devono abbassare le tasse, le dobbiamo abbassare per il ceto medio”. Non si deve andare “oltre i 60mila, massimo 70mila euro l’anno”, ha continuato il vicepremier. Poi ha rassicurato sull’ipotesi di una manovra in deficit. “Non vorrei che qualcuno pensasse di fare la flat tax aumentando l’Iva o dicendo di no alle detrazioni per le famiglie”. Le risorse dovrebbero arrivare grazie alla lotta alla grande evasione “che vogliamo portare avanti”. Grazie al recupero delle somme i fondi sarebbero poi investiti in servizi per i cittadini. Di Maio ha poi ribadito che “l’obiettivo è abbassare le tasse, faremo ciò che serve agli italiani”.

Niente manovre correttive

Di Maio ha poi parlato del rischio di rivedere le decisioni prese dopo l’eventuale monito dell’Ue. “Ci siamo detti tutti che di manovre correttive non se ne fanno”, ha spiegato. “Noi investiamo sulla crescita e per fine anno, nella legge di bilancio, metteremo a posto tutto quello che c’è da mettere a posto. Non vogliamo tensioni clamorose con l’Ue ma al centro dobbiamo mettere sempre gli italiani, non i numerini”.

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