Foggia, 25enne morto dopo rissa in discoteca: 2 imputati per omicidio volontario

La procura di Foggia, chiuse le indagini sulla morte di Donato Monopoli, 25 anni, di Cerignola (Foggia), avvenuta nel 2019, sette mesi dopo un'aggressione in una discoteca del capoluogo dauno, ha chiesto il processo per due ragazzi, entrambi 27enni, con l'accusa di omicidio volontario

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

CERIGNOLA (Foggia)– La procura di Foggia, chiuse le indagini sulla morte di Donato Monopoli, 25 anni, di Cerignola (Foggia), avvenuta nel 2019, sette mesi dopo un’aggressione in una discoteca del capoluogo dauno, ha chiesto il processo per due ragazzi, entrambi 27enni, con l’accusa di omicidio volontario, con l’aggravante dei futili motivi.

Gli imputati sono Michele Verderosa e Francesco Stallone, ai quali il 30 aprile 2020 è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’udienza dinanzi al gup è stata fissata al 23 aprile prossimo. A darne notizia sono stati gli amici e i familiari di Donato Monopoli, sulla pagina Facebook ‘Giustizia per Donato’.

“Ci sono voluti quasi 2 anni, ma finalmente quella data c’è”, hanno scritto gli amici su Facebook. “Non è la fine, ma solo l’inizio: ci sarà da combattere, da mostrare i denti, tenteranno di ucciderti ancora, tante cose non piaceranno e ci faranno male, ma la verità verrà fuori, sapremo finalmente cosa è successo e il film di quella maledetta notte, sarà più chiaro. Verità e giustizia. Te lo dobbiamo. E’ una promessa”.

Il ragazzo morì l’8 maggio 2019 nell’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia), in seguito alle ferite riportate nell’aggressione avvenuta la sera del 6 ottobre 2018 in una discoteca di Foggia. Stando alla ricostruzione del pm, alla base dell’aggressione, ci sarebbero stati futili motivi.

I due imputati furono arrestati e condotti in carcere, poi ottennero i domiciliari con l’accusa di lesioni personali gravi e in seguito alla morte, l’accusa venne riformulata in omicidio preterintenzionale e i due tornarono in libertà con obbligo di firma. Nella fase delle indagini, venne disposta anche una perizia, chiesta dai difensori dei ragazzi, che escluse responsabilità dei medici. Verderosa e Stallone, ora accusati di omicidio volontario aggravato, si sono sempre professati innocenti.

(LaPresse)

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