Caltanissetta, confisca di beni per 500mila euro a Gela

I poliziotti della divisione polizia anticrimine, hanno eseguito il decreto di confisca emesso dal tribunale di Caltanissetta, divenuto irrevocabile a seguito di sentenza di Cassazione, nei confronti del 54enne gelese

Ftoo Claudio Furlan/LaPresse Polizia

CALTANISSETTA – I poliziotti della divisione polizia anticrimine, sezione misure di prevenzione patrimoniali, della questura di Caltanissetta hanno eseguito il decreto di confisca emesso dal tribunale di Caltanissetta, divenuto irrevocabile a seguito di sentenza di Cassazione, nei confronti del 54enne gelese Rosario Consiglio.

All’uomo, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di tre anni, è stato definitivamente confiscato un patrimonio di beni immobili e denaro acquisiti dallo Stato per un per un valore complessivo di circa 500 mila euro. Consiglio Rosario è esponente di rilievo dell’organizzazione criminale mafiosa operante in Gela e denominata ‘gruppo Alferi’.

È pregiudicato per ricettazione, reati ambientali, violazione di sigilli, tentata truffa ed è stato condannato per lesioni personali e per violazione delle norme recanti misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania e misure urgenti di tutela ambientale.

La confisca è il risultato di una lunga e laboriosa attività d’indagine che ha riscontrato un’evidente sproporzione fra i redditi dichiarati da Consiglio e il valore reale dei beni nella sua piena disponibilità intestati, anche, ai familiari più stretti.

Nel corso degli anni Consiglio era riuscito, con profitto derivante dalla gestione di attività illecite del clan e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza a un gruppo mafioso, ad accumulare ingenti capitali.

L’appartenenza di Consiglio al sodalizio mafioso è stata accertata attraverso le dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia e dalle indagini svolte dal personale della Squadra Mobile di Caltanissetta. L’organizzazione era dedita alla commissione di delitti di ogni genere e, principalmente, estorsioni, furti, danneggiamenti seguiti da incendi, usura, anche con l’uso delle armi.

(LaPresse)

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