Forza Nuova, Fratoianni: “Va sciolta, assalto fascista ha scosso la coscienza”

"L'assalto fascista alla sede nazionale della Cgil ha scosso la coscienza del Paese. Lo ha fatto perché quell'assalto ha richiamato alla memoria collettiva la storia del nostro Paese".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – “L’assalto fascista alla sede nazionale della Cgil ha scosso la coscienza del Paese. Lo ha fatto perché quell’assalto ha richiamato alla memoria collettiva la storia del nostro Paese. I fascisti, gli squadristi cominciarono, 100 anni fa, dalle camere del lavoro, dalle case del popolo, e lo fecero non a caso. Scelsero quell’obiettivo perché avevano individuato nel movimento dei lavoratori e delle lavoratrici e nei sindacati l’avversario principale alla loro ascesa. La mozione che chiede con decisione lo scioglimento di Forza Nuova e di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, rappresenta un passaggio importante e arriva forse troppo tardi”. Lo afferma nell’aula di Montecitorio, a Roma, Nicola Fratoianni nel suo intervento nel corso della discussione delle mozioni parlamentari per lo scioglimento di Forza Nuova.

“Certo, quello che è accaduto sabato 9 ottobre rappresenta un salto di qualità – prosegue il segretario nazionale di Sinistra italiana – ma è bene sapere che quelle organizzazioni nel Paese, da anni, costruiscono sistematicamente la mappa di un’insorgenza regressiva e pericolosa. Sono decine, se non centinaia, le aggressioni, gli attentati, gli atti di intimidazione contro migranti, omosessuali, militanti politici, giornalisti, giornaliste, costretti in qualche caso, come accade a Paolo Berizzi, a vivere sotto scorta, per la minaccia quotidiana contro la loro attività di inchiesta e di indagine”.

“Una deputata di FdI che mi ha preceduto – aggiunge – ha detto: ‘Noi siamo contro ogni razzismo, contro ogni antisemitismo’. Lo siamo anche noi, colleghi. Però, non ho sentito quella parola: fascismo. È una parola semplice da pronunciare, nell’Aula del Parlamento della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza e fondata sull’antifascismo, il valore fondante della nostra Repubblica e del nostro Paese, perché gli antifascisti e le antifasciste furono i comunisti e le comuniste, furono i democristiani e le democristiane, furono i liberali, furono il popolo che si alzò, con dignità, in armi e senza armi, per liberare questo Paese dalla più terribile dittatura che abbia conosciuto, in Italia come in tutta Europa”.

“È bene ricordare che lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste segna, oggi, un salto di qualità nella sua urgenza, per la gravità degli atti che hanno caratterizzato la giornata del 9 ottobre, ma richiama quest’Aula, questo Parlamento e le istituzioni repubblicane al loro dovere di osservanza della Costituzione, come è stato ricordato, perché il fascismo, i neofascisti e i neonazisti sono incompatibili con la natura repubblicana del nostro Paese e con la sua Costituzione”, continua Fratoianni.

“Per questo – rimarca – è inaccettabile qui, oggi, in quest’Aula e in ogni occasione – come è accaduto, purtroppo troppe volte, rispondere a chi denuncia questo rischio e questo pericolo, a chi lo individua troppe volte anche nelle file delle organizzazioni politiche che stanno, sì, dentro il perimetro della Costituzione, delle istituzioni, ma che forse non guardano con sufficiente attenzione a ciò che accade troppe volte anche al loro interno – che ogni volta la risposta sia: ‘ma ci sono anche gli altri'”.

“Perché, badate, un conto – conclude Fratoianni – è respingere con determinazione la violenza e la prevaricazione, qualunque sia la sua natura, quando essa si configura come strumento di offesa e di discriminazione, altro è riconoscere la differenza, che c’era, ci fu, c’è e ci sarà sempre, tra chi ha combattuto allora, tra chi combatte oggi e tra chi combatterà domani contro le ideologie fasciste, neofasciste e neonaziste e tra chi, invece, continua a propugnarle. Di questo non possiamo scordarci; non potevamo farlo ieri, non possiamo farlo oggi, non dovremo farlo mai neanche domani”.

LaPresse

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