Frase razzista in ambulatorio. La dottoressa: “E’ una vergogna”

L'episodio avvenuto nella fila tra chi attendeva il turno per le cure palliative

Photo Lapresse/ Stefano Cavicchi

CAGLIARI – Ambulatorio dell’ospedale San Giovanni di Dio dell’azienda ospedaliera universitaria di Cagliari. Una lunga fila d’attesa, poi ad un certo punto il commento razzista: “E’ tutta colpa di un negro”. Un brutto episodio, condannato fermamente dal medico in quel momento in servizio.

L’accaduto

Erano tanti i pazienti pronti a ricevere la terapia per le cure palliative. Ad un certo punto la dottoressa Maria Cristina Deidda si allontana per una consulenza specialistica ad un uomo di origine senegalese. Ed è lì che la situazione è degenerata, almeno a parole. Con la stessa violenza, sia chiaro, di un’aggressione. Perché alcuni accompagnatori di altri pazienti si sono lamentati per un’attesa apparentemente più lunga del previsto causata proprio dal quel “negro”.

La condanna

E così la stessa dottoressa lo ha raccontato su Facebook condannando l’accaduto: “Chiedo scusa a nome dei concittadini sconosciuti ma intolleranti nei riguardi del paziente. Mi vergogno profondamente. Tutti i nostri pazienti – ha proseguito – e sottolineo indistintamente tutti, sono amorevolmente trattati e supportati, poiché questo comportamento nelle cure palliative è indispensabile. Pur sentendo in tutta Italia di comportamenti intolleranti e discriminanti – ha proseguito – mi ero illusa che nel nostro ambulatorio, proprio a causa della delicatezza delle patologie trattate, l’animo umano fosse più compassionevole verso l’altrui persona.Nel mio ambulatorio – ha concluso – ci prendiamo cura di pazienti delicatissimi con imponente dolore o per accompagnarli in ogni modo al loro termine ultimo. Tutto il personale lo fa con cortesia, amorevolmente e con dolcezza, come da formazione specialistica. Io e le mie infermiere abbiamo fatto, molti anni addietro il giuramento di assistere chiunque ne avesse bisogno, senza discriminazione di razza, sesso, religione, ideologia politica”.

La violenza delle parole

Ferma condanna, dunque, per una frase, tanto semplice quanto triste e aggressiva. Perché è da qui che si comprendono tante cose, è da lì che si inizia spesso per arrivare ad episodi gravi e purtroppo molto diffusi. Di aggressione, di razzismo. Quello che non dovrebbe mai esserci e che, invece, è ancora tanto, troppo evidente.

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